7 Agosto 2015
Uva, il caldo anticipa la vendemmia. Atteso un +10% di produzione, ma i prossimi giorni sono decisivi

Le stime sulla vendemmia sono state diffuse il 6 agosto da Coldiretti in occasione della prima raccolta di stagione:  i primi grappoli sono stati staccati nei filari dell’azienda Faccoli di Coccaglio (Bs), nella zona del Monte Orfano, che è tradizionalmente la prima a partire in tutta la Regione e a livello nazionale. A seguire toccherà all’Oltrepò pavese e al resto della Lombardia. Per il Mantovano, si partirà dai bianchi delle colline moreniche: qui le aziende cominceranno a vendemmiare subito dopo Ferragosto.  Raccolta anticipata di una settimana anche per  il Lambrusco Mantovano Doc.

Sul fronte delle quantità, secondo un monitoraggio della Coldiretti regionale, la produzione dovrebbe crescere tra l’8 e il 10 per cento rispetto al 2014, con una resa finale di circa 1 milione e 400 mila ettolitri. In Valtellina e nel Bresciano, gli addetti ai lavori contano di raccogliere circa il 20 per cento in più di prodotto rispetto alla scorsa campagna. Situazione analoga in provincia di Bergamo,  mentre aumenti più contenuti si attendono per il Mantovano (+10%) e per la collina di San Colombano (+5%). Quantità sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno per il Pavese.

“Per la nostra provincia, le prossime giornate saranno decisive – spiega Gianni Rondelli, responsabile del Servizio Vitivinicolo di Coldiretti Mantova – perché la stretta del caldo potrebbe frenare l’aumento di produzione che tutti si aspettano”.
 
Con l’inizio della vendemmia in Lombardia – continua la Coldiretti regionale – si attiva un motore economico che guarda sempre più oltre confine, con l’export che da solo vale circa 280 milioni di euro. Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Svizzera, Canada e Giappone i mercati principali, ma si stanno aprendo spazi anche in Cina, Messico e Australia. La vendemmia coinvolgerà tremila imprese, concentrate soprattutto nelle province di Pavia, Brescia, Mantova (circa un migliaio per 1700 ettari di superficie vitata), Sondrio, Bergamo e Milano, per un totale di 21 mila ettari di superficie vitata. L’intera filiera, fra occupati diretti e indiretti, temporanei e fissi, offre lavoro – stima la Coldiretti regionale - a circa 30 mila persone in Lombardia.
 
A livello nazionale - secondo la Coldiretti - si prevede con una produzione stimata in aumento di almeno il 5 per cento rispetto allo scorso anno, per un totale atteso di circa 44 milioni di ettolitri, con ottima qualità. Per un settore che genera quasi 9,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e occupa 1,25 milioni di persone

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