11 Febbraio 2014
Tregua del maltempo, ma idrovore a pieno regime per salvare i terreni zuppi d’acqua nel Mantovano

L'ondata di maltempo che ha colpito il nostro territorio – afferma Paolo Carra presidente Coldiretti provinciale - ha provocato l'allagamento di molti terreni già seminati a frumento che, a causa dell'asfissia del terreno per colpa delle piogge, ha di fatto compromesso buona parte delle rese per il prossimo raccolto. Ci troviamo di fronte ad un clima che sta subendo notevoli mutazioni, dove diventa difficile programmare i lavori agricoli a causa di stagioni molto lunghe ed inverni con temperature al di sopra della media.

Il maltempo concede una tregua, ma i campi sono ancora fradici e – spiega la Coldiretti Lombardia – è impossibile entrare con i trattori per qualsiasi tipo di lavorazione. A Mantova i consorzi di bonifica stanno facendo i conti con le piogge dei giorni scorsi, con le pompe idrovore a pieno regime per togliere almeno parte dell’acqua caduta.

“Siamo in una fase di grande criticità perché le idrovore stanno pompando acqua ininterrottamente da 10 giorni. Se non l’avessimo fatto, tutto il territorio del basso mantovano sarebbe sotto di due metri di acqua”: Ada Giorgi, Presidente del Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga (900 chilometri di canali su 55 mila ettari di terreni) fa il punto della situazione nel Mantovano dopo giorni di pioggia battente. “Con circa 30 centimetri di precipitazioni da inizio anno e in queste situazioni, la bonifica si è rivelata fondamentale non solo per l’agricoltura ma anche per i centri abitati. L’acqua se non è gestita, in zone di pianura come le nostre, non va via da sola”.

“Da noi tutte le pompe sono in funzione e lavorano giorno e notte perché il livello dei fiumi è alto – gli fa eco Guglielmo Belletti, Presidente del Consorzio di bonifica Navarolo che governa dal punto di vista idrico 53mila ettari -  Il dislivello tra il fiume Oglio e il terreno, circa 4,5 metri, ci obbliga a usare l’impianto di San Matteo delle Chiaviche, uno dei più importanti della regione per pompare l’acqua dai canali al fiume. Il fiume non riesce defluire e siamo costretti a pompare acqua, con un costo energetico elevato perché tutta la zona è bassa rispetto ai livelli del fiume. I canali della nostra rete in estate servono per irrigare e in inverno per far scolare le acque”.

Per Gianluigi Zani, Presidente del Consorzio di bonifica Garda Chiese: “Ad oggi, nonostante le grandi precipitazioni la situazione è ancora gestibile. I livelli dei canali sono alti, ma ancora in grado di recepire le acque. Abbiamo registrato nel nostro comprensorio solo esondazioni di piccola entità, ma il tutto nella norma. Alcuni giorni di tregua tra oggi e domani, secondo il bollettini meteo, ci permettono di respirare”.

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