26 Luglio 2016
Task force mantovana a Roma per la difesa del grano italiano

C’era anche una delegazione mantovana alla manifestazione del 20 luglio promossa dalla Coldiretti a Roma per difendere il grano italiano. Dopo il crollo dei prezzi del 42% a luglio rispetto allo scorso anno, migliaia di agricoltori giunti dalle diverse regioni d’Italia si sono riversati nella capitale per dire basta alle speculazioni che colpiscono la coltivazione più diffusa sul territorio nazionale.  Speculazioni che causano la strage di centinaia di migliaia di aziende, la desertificazione di milioni di ettari di terreno e la messa in pericolo per il futuro di prodotti simbolo del Made in Italy come la pasta e il pane.

Le campagne mantovane, da sole, producono il 70% del grano duro (su 4.800 ettari) e il 35% del grano tenero (19.000 ettari) della Lombardia. Il tenero prodotto in provincia di Mantova ha come sbocco, per circa il 90%, la filiera del pane, mentre il grano duro viene impiegato, nel 90% dei casi, nella filiera della pasta. Il calo dei prezzi, non più sufficienti a coprire i costi di produzione, sta facendo diventare le cerealicoltura sempre meno remunerativa.

“Anche noi mantovani siamo a Roma per ribadire la necessità di difendere il grano italiano – spiega il Presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra –. Purtroppo con questi prezzi le aziende cerealicole non riescono più a coprire i costi di produzione. Il problema è che si tratta di valori legati ad andamenti e quotazioni internazionali, in un mercato che considera anche i frutti della terra delle commodities come tutte le altre, dimenticando il valore reale che rivestono e dimenticando la qualità”.

Il pezzo del grano duro nella seconda settimana di luglio in piena trebbiatura è sceso del 42% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea che evidenziano una situazione insostenibile nelle campagne e che ha fatto scoppiare #laguerradelgrano. Alcune delegazioni hanno viaggiato la notte per giungere davanti al Ministero delle Politiche Agricole in via Venti Settembre XX dove è stato convocato dal Ministro Maurizio Martina il tavolo nazionale della filiera, dai campi all’industria fino alla distribuzione commerciale.  Per la “guerra del grano” è stata portata in piazza anche una curiosa bilancia con 15 chili di grano e uno di pane; così tanto grano infatti deve essere venduto dagli agricoltori per comprarsi un chilo di pane.

Al termine della manifestazione è arrivato l’annuncio dell’accoglimento di alcune importanti richieste da parte del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, che ha tra l’altro preso l’impegno per la moratoria dei mutui, lo studio di un’assicurazione sul reddito, una contrattualistica più trasparente tra agricoltori e industria, una commissione unica nazionale (CUN) per la fissazione dei prezzi e l’immediata applicazione di un piano cerealicolo le cui risorse siano dedicate alle imprese che usano esclusivamente grano italiano.
Un primo passo avanti, ma occorre anche frenare la concorrenza sleale da parte del grano straniero: “Serve più trasparenza sul mercato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano impiegato nella pasta e nel pane, ma è anche necessario – commenta il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo - estendere i controlli al 100% degli arrivi da paesi extracomunitari, dove sono utilizzati prodotti fitosanitari vietati da anni in Italia e in Europa, e fermare le importazioni selvagge a dazio zero che usano l’agricoltura come mezzo di scambio nei negoziati internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale”.

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