L’acqua nei canali non manca, sui terreni agricoli sì. Ed è per questo che in campagna sono iniziate le irrigazioni di soccorso per alcune colture, onde evitare di compromettere già in partenza i raccolti, con inevitabile incremento dei costi di produzione, come evidenzia Coldiretti Mantova.
Nel Basso mantovano meloni e angurie hanno già beneficiato di un 20% in più di acqua, tenuto conto che nell’area il Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga aveva già dallo scorso febbraio erogato l’acqua.
“Quest’anno è stato necessario uno sforzo in più per fronteggiare l’assenza di precipitazioni prolungata – commenta Francesca Nadalini – e siamo riusciti a rispondere al fabbisogno idrico tramite irrigazione”.
Anche per i pomodori è stato necessario irrigare, già durante il trapianto. “Abbiamo seminato 180 ettari a pomodoro e abbiamo dovuto bagnare il terreno subito, a partire dalla fase di piantumazione – spiega Andrea Zoli di Asola -. Speriamo che nei prossimi giorni piova, perché altrimenti dobbiamo irrigare anche i cereali autunno vernini, cosa che avviene abbastanza raramente e che, di fatto, significa una diminuzione della resa dei raccolti”.
In alcuni casi, ricorda Paolo Avanzi, allevatore di Roverbella e consigliere del consorzio di Bonifica Mincio, “in alcune zone hanno dovuto bagnare anche il mais per agevolarne la crescita, con un aumento immediato dei costi di produzione”.
Sui terreni a prati stabili dove è storicamente prevista l’irrigazione a scorrimento, “un unico intervento non è sufficiente e servono almeno due turni per rinvigorire medicai secchi, che hanno comportato un ritardo di almeno due settimane dello sfalcio e una contrazione delle rese di circa il 25%, se non di più”.
Effetti dei cambiamenti climatici, osserva Coldiretti Mantova, e di un meteo imprevedibile. “Solo 15 giorni fa le gelate notturne hanno danneggiato i frutteti, colpendo kiwi, pere, albicocche e pesche”, ricorda Avanzi, referente di Coldiretti per la zona di Roverbella.