17 Gennaio 2014
Prezzo latte, boccata d’ossigeno per gli allevamenti

Prezzo del latte, boccata d’ossigeno per gli allevamenti, L’accordo per 44,5 centesimi al litro siglato ieri con Italatte (che fa capo al gruppo Lactalis con i marchi Parmalat, Galbani, Invernizzi e Cademartori) riguarda un settore che in Lombardia conta 6 mila imprese e 18 mila addetti e munge oltre 4 milioni e mezzo di tonnellate all’anno, pari al 40 per cento dell’intera produzione italiana. L’intesa raggiunta da Coldiretti con le altre organizzazioni di categoria, avrà validità dal primo febbraio fino al prossimo 30 giugno 2014.
 
“Si tratta di un risultato importante che tiene conto dei segnali arrivati sia dal mercato nazionale che da quello internazionale – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – erano mesi che sostenevamo la necessità di un adeguamento al rialzo, segnalato anche dal continuo progresso del latte spot in Italia e all’estero. Siamo riusciti a raggiungere quindi un punto di sintesi importante che, considerata la produzione lombarda, potrà essere un punto di riferimento anche per il resto dell’Italia”. Aggiunge Prandini: “L’accordo con Italatte è il risultato di una comune presa di coscienza della situazione e permette di superare quel limite di 42 centesimi al litro che era un valore troppo lontano dalle esigenze delle stalle e dalle reali condizioni del mercato”.
 
Il latte spot è a 49 centesimi contro i poco più di 40 registrati sia a gennaio del 2013 che nello stesso mese del 2012. Il grana padano con 10 mesi di stagionatura è a 7,5 euro al chilo contro la media di 7 euro registrata nel 2013. Mentre il gorgonzola fresco, altro formaggio di punta delle produzioni Dop che usano latte italiano, sta confermando un boom che va avanti ormai da diverse stagioni: ha raggiunto a gennaio i 3,98 euro al chilo, contro i 3,71 dello stesso mese del 2013 e contro i 3,68 del 2012. Dal 2009 a oggi le quotazioni del gorgonzola fresco sono aumentate di quasi il 25 per cento. “Il settore alimentare – conclude Prandini – sta diventando sempre più strategico, come dimostra anche la centralità che Expo 2015 ha voluto riservare al tema”.

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