Zani: la nostra provincia è già ampiamente vincolata; l’attività agricola opera in maniera sostenibile anche fuori dai parchi.
Di un altro parco nella nostra provincia gli agricoltori proprio non ne vogliono sapere. “Abbiamo già il parco del Mincio e quello dell’Oglio con le relative riserve e zone naturalistiche. I vincoli per le imprese agricole non sono pochi, su una buona fetta del territorio provinciale”. Gianluigi Zani è esplicito nel dire basta ai parchi e lo fa mentre viene spedito un migliaio di firme di agricoltori e cittadini contrari all’ipotesi di realizzare un parco delle Colline moreniche.
Le firme sono partite oggi dirette al presidente regionale Roberto Formigoni, all’assessore Giulio De Capitani, ad altri assessori interessati, compreso il mantovano Carlo Maccari, ai consiglieri Claudio Bottari e Giovanni Pavesi, ai presidenti della Commissione agricoltura Carlo Saffiotti e della Commissione programmazione Fabrizio Cecchetti, ai Sindaci dei Comuni di Ponti sul Mincio, Monzambano, Solferino, Cavriana, Volta Mantovana, Guidizzolo e Medole. Ed inoltre alla Provincia, settori ambiente e agricoltura.
“Nella nota accompagnatoria – sottolinea Zani – esprimiamo la nostra contrarietà, quella dei firmatari ma anche quella degli agricoltori che, insieme (Coldiretti, Confagricoltura a Cia), rappresentiamo nella provincia di Mantova, all’istituzione del Parco regionale del Garda Lombardo e delle Colline Moreniche previsto nel progetto di legge n.11 giacente al Consiglio regionale. Le firme – continua Zani – sono l’espressione spontanea di questo diffuso dissenso per un’opera ritenuta non necessaria e vincolante per l’attività agricola e venatoria”.
L’agricoltura, secondo il presidente della Coldiretti, “non intende sottrarsi all’esigenza di tutela del territorio. Anzi, collaboriamo con i Parchi esistenti, per conciliare le reciproche esigenze. Ma, soprattutto, riteniamo che l’agricoltura, essendo la prima interessata alla conservazione dell’ambiente, svolga essa stessa una funzione fondamentale di tutela del paesaggio e del patrimonio ambientale”.
(si ringrazia per la collaborazione Gianni Rondelli)