8 Settembre 2017
Millenaria, Coldiretti: “Avanti con l’indicazione d’origine per tutti i prodotti agroalimentari”

“Cosa ci ha spinti a creare questo vademecum sulle etichette? La motivazione la trovate sul frontespizio: l’imperativo “Leggimi” del titolo è un’esortazione, un invito agli italiani a girare la confezione e leggere con attenzione le informazioni presenti in etichetta, facendo attenzione soprattutto all’indicazione d’origine”. E’ quanto ha detto Erminia Comencini, direttore di Coldiretti Mantova, illustrando la Guida alla spesa consapevole realizzata da Campagna Amica Mantova in apertura del convegno “Leggimi: l’origine e la trasparenza in etichetta”, giovedì sera in Fiera Millenaria.

Dopo la presentazione del vademecum, che sarà distribuito in questi giorni nello stand di Coldiretti Mantova nel Padiglione Zero, e dopo i saluti del parlamentare Marco Carra, dell’assessore regionale Gianni Fava e del comandante provinciale della Guardia di Finanza Andrea Pieroni, il convegno è entrato nel vivo con l’introduzione del Presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra, che ha ricordato i risultati di Coldiretti sul tema dell’etichettatura d’origine: “Sono conquiste che abbiamo atteso per oltre dieci anni – ha detto Carra – ed è un esempio di come la politica possa incidere sull’economia. Quello che è successo nel lattiero caseario non è tutto frutto dell’etichetta d’origine su latte e formaggi (obbligatoria dal 19 aprile, ndr), ma sicuramente questa è stata una spallata forte. Se questa legge fosse stata approvata prima si sarebbero evitate molte perdite di risorse per il settore. Quindi dobbiamo insistere affinché per tutti i prodotti agroalimentari l’etichettatura diventi obbligatoria”.

“Senza indicazione d’origine il mercato è sleale perché manca la trasparenza”, ha proseguito Rolando Manfredini, Capo Area Sicurezza Alimentare della Confederazione nazionale Coldiretti, chiarendo anche il concetto d’origine secondo il codice doganale: “per l’Europa il Paese d’origine è quello nel quale è avvenuta l’ultima trasformazione o lavorazione del prodotto, e questo per l’Italia non va bene”. Manfredini, mostrando l’elenco degli alimenti per i quali ancora non esiste obbligo d’origine, ha detto che “l’impegno di Coldiretti non è finito” e ha spiegato perché è fondamentale far conoscere ai consumatori l’origine: “L’Italia è al primo posto sulla sicurezza alimentare. I prodotti low cost e l’italian sounding, favoriti dal commercio globale, oltre a danneggiare l’agricoltura possono creare instabilità nella catena alimentare, favorire la diffusione di diete meno sane e quindi avere un impatto negativo sulla salute”.

Di rischio sanitario e del legame tra cibo e salute ha parlato il pediatra Marco Occari. Dallo specialista dell’ospedale Carlo Poma, in particolare, sono arrivati i consigli su come leggere le indicazioni riguardanti le sostanze contenute nel prodotto. Occari si è soffermato, tra l’altro, sugli aromi, gli additivi, le etichette ingannevoli e sulle informazioni nutrizionali: “Attenzione alla lista degli ingredienti, che sono elencati in ordine della loro proporzione nel prodotto. Proprio per questo, ad esempio, molte aziende distribuiscono gli zuccheri presenti tra molti ingredienti come saccarosio, fruttosio, zucchero di canna, e così gli zuccheri non compaiono mai tra i primi ingredienti. Comunque, quando si va a fare la spesa bisogna sempre essere critici e non farsi ingannare”.

Attilio Barbieri, giornalista di Libero e blogger, ha poi ripreso il tema dell’etichettatura d’origine: “Io sono molto meno ottimista di chi mi ha preceduto. Da una ricerca dell’Osservatorio Immagino Gsl Italy, emerge, infatti, che i veri prodotti italiani non vanno oltre il 7% sul totale delle 41 mila referenze presenti nella grande distribuzione italiana – ha detto Barbieri -. Sul tema dell’etichettatura, inoltre, è in corso una vera e propria battaglia dell’Europa contro l’Italia, scatenata dal fatto che l’etichettatura d’origine rappresenta un ostacolo per il mercato unico europeo”.

La parola è passata, quindi, a Franco Artioli, presidente di Adoc (Associazione difesa orientamento consumatori), che ha auspicato più iniziative di formazione e informazione sul tema, rivolte soprattutto a bambini e ragazzi e agli anziani. Le conclusioni sono state affidate al Presidente Carra, che ha salutato sottolineando “l’importanza di percorsi formativi come questo convegno, con relatori di prim’ordine, alla presenza di associati e consumatori”.

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