27 Luglio 2021
MALTEMPO, COLDIRETTI MANTOVA: FRA GONZAGA E PEGOGNAGA SCENARIO APOCALITTICO. PERDITE NON INFERIORI AI 5 MILIONI, COLPITI VIGNETI, MAIS, SOIA, MA ANCHE STALLE E IMMOBILI

Il giorno dopo la violenta grandinata che si è abbattuta fra Moglia, Gonzaga e Pegognaga, il presidente di Coldiretti Mantova, Paolo Carra, parla di “scenario apocalittico” e di “estate severa, che ha messo in ginocchio le produzioni di un’area molto vasta della provincia”. Il bilancio dei danni rischia di essere particolarmente pesante ed è persino difficile esprimere una quantificazione, non inferiore ai cinque milioni di euro, tenuto conto che sono state polverizzati vigneti, mais, soia, prati, colture orticole e hanno subito pesanti danni anche gli immobili e le strutture di ricovero di attrezzi e animali.

Giovanni Pacchioni, viticoltore di Polesine di Pegognaga, mentre mostra i tralci di vite spezzati e i grappoli di uva Lambrusco disintegrati, ipotizza un danno di “100-150mila euro” e prevede che “anche la prossima stagione sarà compromessa, perché la pianta ha subito danni profondi, per non parlare dei tetti crivellati dalla grandine, per i quali è oggettivamente impossibile avere un’idea della perdita, senza il preventivo di un’impresa edile”.

In alcune zone del territorio martoriato dalla grandine, anticipa il presidente Carra, “sarà inevitabile estirpare i vigneti”, con il rischio di comprimere la biodiversità del Basso mantovano.

Il giovane imprenditore agricolo Gianni Canevaro, allevatore insieme al padre di vitelli a carne bianca, deve fare i conti con “una stalla scoperchiata, che dava ricovero a circa 140 bovini, su un totale in quel sito produttivo di Gonzaga di circa 510 animali”. Ma la conta dei danni comprende anche due impianti fotovoltaici mitragliati dalla forza della grandine.

“È cambiato il paesaggio circostante – ammette sconsolato -. Dei vigneti qui intorno è rimasto più nulla”. Ne sa qualcosa Marco Tondelli, agricoltore di Coldiretti di Gonzaga, il cui elenco delle perdite è piuttosto lungo e che comprende “danni alla campagna, una pianta rovesciata nel vigneto completamente distrutto, mais sminuzzato e piegato, fabbricati con vetri in frantumi, tetti completamente traforati, perché la grandine ha colpito con una forza moltiplicata dalle raffiche di vento. Sembrava un bombardamento”.

“Il maltempo non dà tregua – conclude il presidente Carrra, mentre la pioggia continua a cadere su buona parte del territorio provinciale e nell’Asolano gli agricoltori sono appena stati colpiti da una bomba d’acqua -, intensifica le percentuali dei danni, non inferiori in alcune zone al 70-80% delle produzioni e ogni anno mette in ginocchio sempre di più le aziende agricole”.

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