Zani: boccata di ossigeno in una situazione critica da tempo.
Sul mercato mondiale, le qupotazioni del mais, ma anche quelle della soia, si stanno impennando fino a toccare valori superiori a quelli massimi da due anni a questa parte, quando peraltro il prezzo del mais era sceso a 3,4 euro per bushel. Secondo la Coldiretti, la spinta in alto "deriva dalle previsioni non positive di raccolto a causa delle condizioni climatiche avverse negli Stati Uniti ed in altri Paesi, con cali del 5 per cento della produzione, anche nell'Unione Europea.
Il livello dei prezzi del mais - denuncia la Coldiretti - rimane ancora molto lontano dai valori massimi raggiunti nel marzo 2008. "Da maggio a settembre - fa notare il presidente provinciale, Gianluigi Zani - il mais alla borsa di Mantova è aumentato del 35 per cento. Anche nella prima quotazione di ottobre, seppur con una lieve diminuzione, pressoché fisiologica sul raccolto, il prezzo supera i 190 euro a tonnellata. E' una boccata di ossigeno importante per i produttori, ormai da tempo penalizzati da prezzi ben lontani dal coprire i costi".
La Coldiretti denuncia che "l'andamento dei prezzi dei prodotti agricoli è sempre piu’ condizionato da movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi fino alle materie prime come grano, mais e soia. Ciò rende difficile la programmazione delle produzioni mettendo a rischio coltivazioni ed allevamenti in molti Paesi. Garantire la stabilità dei prezzi, in un mercato a domanda rigida come quello alimentare - conclude la Coldiretti - è un obiettivo di interesse pubblico che va sostenuto con l’introduzione di interventi di mercato innovativi come le assicurazioni sul reddito, nell’ambito della riforma della politica agricola comune (Pac)".