15 Gennaio 2014
La Camera vota per l’applicazione dell’etichettatura

“Dopo la nostra manifestazioni al Brennero, a Reggio Emilia e davanti al Parlamento, qualcosa si muove nella giusta direzione” così Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia commenta la mozione unitaria della Camera dei Deputati che impegna il Governo ad adottare i decreti applicativi della legge sull’etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari.

“Il valore aggiunto della trasparenza e la libertà di scelta che deve essere garantita al consumatore attraverso una libera e chiara informazione sui prodotti – aggiunge Prandini – sono due principi fondamentali sui quali si deve sviluppare il sistema economico negli anni a venire. Le lobbies che non vogliono l’indicazione d’origine sono sempre in agguato: a loro non interessa il bene delle aziende agricole italiane o dei consumatori, vogliono solo tutelare gli interessi economici di qualche paese del nord o di qualche settore industriale”.

Un provvedimento – afferma Paolo Carra Presidente provinciale Coldiretti – che segue la nostra battaglia nella tutela dell’agroalimentare nostrano, che pone una grande attenzione alle produzioni di qualità e alla trasparenza. Tutto questo significa garantire una corretta informazione ai consumatori, ma anche tutelare le nostre imprese agricole contro tutte quelle frodi e manipolazioni che minacciano il settore. Una garanzia che gratifica tutti gli sforzi compiuti dai nostri produttori nel garantire qualità, sicurezza e salubrità nel produrre cibo.

Con la mozione approvata dalla Camera – continua Carra - si è fatto un passo in avanti anche nella difesa del settore suinicolo visto che il provvedimento invita il Governo a “prevedere, compatibilmente con la vigente normativa europea, l’adozione anche per le carni suine e per tutte le altre produzioni importate, di un sistema analogo a quello previsto per gli olivi d’oliva vergini. Settore suinicolo che vede la nostra provincia – conclude Carra – tra le più importanti nel panorama nazionale, con una produzione di suini inseriti nel circuito delle produzioni tutelate (prosciutti DOP) che conta oltre 1,2 milioni di suini allevati.

Un provvedimento quanto mai opportuno visto che nei primi nove mesi del 2013 le importazioni di carne di suino in Italia sono aumentate di oltre il 3 per cento per un totale che supera le 640 mila tonnellate, mentre quelle di prosciutti e pancette sono salite di quasi il 10 per cento con oltre 34 mila tonnellate.
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La mozione impegna il Governo ad “adottare, compatibilmente con la normativa europea, i decreti ministeriali di attuazione dell'articolo 4 della legge 3 febbraio 2011, n. 4, al fine di rendere immediatamente applicabile la normativa sull'etichettatura di origine dei prodotti agroalimentari a tutela dei consumatori e degli operatori della filiera e a prevedere, per talune tipologie di prodotti, modalità di inserimento volontario in etichetta di specifici sistemi di sicurezza realizzati mediante elementi di identificazione elettronica e telematica”.
Ma si punta anche ad intervenire nelle competenti sedi internazionali per bloccare l'introduzione di nomi generici a domini internet e la loro assegnazione a soggetti privati non utilizzatori delle denominazioni, a garanzia di tutela del sistema agroalimentare di qualità italiano e comunque a promuovere, a livello di Unione europea, un'azione comune a difesa della posizione della «non concedibilità» dei nomi generici e della necessità rivedere la governance di Internet con la definizione di regole condivise a livello internazionale;
L’Italia dovrà anche sollecitare la Commissione europea a dotarsi di norme efficaci, rigorose, chiare e trasparenti in materia di origine dei prodotti, prevedendo l'obbligatorietà dell'indicazione dell'origine dei prodotti anche per quei settori attualmente non contemplati dalla regolamentazione vigente. Occorre inoltre “intraprendere, anche nelle competenti sedi europee, tutte le occorrenti iniziative volte a rafforzare la tutela della denominazione made in Italy nel campo delle produzioni agroalimentari, dando particolare priorità all'attivazione di misure dirette a contrastare l'utilizzo della stessa denominazione in maniera falsa o ingannevole relativamente alla provenienza, all'origine, alla natura o alle qualità essenziali dei prodotti agroalimentari di origine italiana”, combattendo “con maggiore determinazione ed efficacia il fenomeno dell’italian sounding”.
Come richiesto da Coldiretti al Brennero, la mozione invita il Governo a “prevedere, compatibilmente con la vigente normativa europea, l'adozione, anche, per le carni suine e per tutte le altre produzioni importate, di un sistema analogo a quello previsto per gli oli di oliva vergini, dalla legge n. 9 del 2013, per assicurare l'accessibilità delle informazioni e dei dati sulle importazioni e sui relativi controlli”. Analoga proposta riguarda il latte e i suoi derivati.
Si chiedono inoltre sanzioni più pesanti contro le frodi a tavola, l’incremento delle risorse finanziarie per la promozione dei prodotti agroalimentari italiani, lo stop al cosiddetto semaforo, il sistema di etichettatura inglese che penalizza il made in Italy, iniziative di sensibilizzazione dei consumatori a una sana alimentazione, a predisporre “modalità di etichettatura facoltativa per gli alimenti per i quali non sono stati utilizzati organismi geneticamente modificati in nessuna delle fasi della filiera”.
Un indirizzo che si sta affermando anche In Europa dove l’Europarlamento in sessione plenaria a Strasburgo, ha adottato la Risoluzione non legislativa sulla crisi alimentare, le frodi nella catena alimentare e il loro controllo, che sostiene, tra l’altro, l’indicazione del paese di origine sull’etichetta per contribuire a garantire una migliore tracciabilità lungo la catena alimentare e combattere le frodi.

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