Fra Brescia e Mantova è tornato il killer del mais,
larve pronte anche nel resto della pianura
Il killer del mais è tornato. Ieri gli specialisti del servizio fitosanitario della Regione Lombardia hanno trovato le prime larve di Diabrotica nascoste nelle radici delle piante fra Brescia e Mantova, in particolare a Lonato, Montichiari, Cazzago San Martino e Castelgoffredo. Per adesso si sono schiuse dal 10 al 20 per cento delle uova, mentre nel resto della pianura padana l’ondata è prevista la settimana prossima.
Il killer del mais – spiega Coldiretti Lombardia - schiude le uova verso maggio e le larve si nutrono delle radici delle piante che, una volta mangiate, crollano a terra come fossero state spianate da un’invisibile ruspa. A quel punto gli individui adulti possono partite all’attacco delle spighe. L’assalto prosegue per tutto giugno e luglio, con la trasformazione delle larve in farfalle che poi diffondono le uova in altri terreni.
In Italia il parassita è stato segnalato per la prima volta nel 1998 in Veneto, mentre il debutto dell’insetto in Lombardia risale al 2002 nelle zone di Varese e Como. Da allora l’invasione è proseguita a macchia d’olio a una velocità dai 40 e gli 80 chilometri all’anno, fino a toccare la maggior parte della fascia centrale e meridionale della Lombardia, una delle aree più colpite del nord Italia.
Monitorare la presenza della Diabrotica – spiega Coldiretti Lombardia – è importante perché il mais rappresenta una delle colture principali della Lombardia (oltre 330 mila ettari di territorio con quasi 9 milioni di tonnellate fra trinciato e granella) alla base dell’alimentazione delle mucche in una regione dove si munge il 40 per cento di tutto il latte italiano