31 Maggio 2021
FLOROVIVAISMO, COLDIRETTI MANTOVA ESPLORA LE OPPORTUNITÀ DEL SETTORE. IL DISTRETTO PLANTAREGINA STRATEGICO PER LA CRESCITA DEL VERDE MADE IN ITALY

Grazie alla rivoluzione verde che ha conquistato la società, il florovivaismo è sempre più strategico per l’agricoltura e per i territori e prevede una ripresa dopo le difficoltà incontrate nell’era Covid.

Delle opportunità e prospettive economiche se ne è parlato ieri sera, nel corso di una riunione convocata da Coldiretti Mantova e che ha coinvolto gli imprenditori del distretto florovivaistico Plantaregina, la realtà guidata da Paolo Arienti con epicentro a Canneto sull’Oglio.

Un’area a forte vocazione vivaistica, riconosciuta a livello nazionale e che da pochi mesi è sede del Servizio regionale fitopatologico della Lombardia. “Lo stesso assessore lombardo Fabio Rolfi – ha detto Nada Forbici, coordinatrice della Consulta nazionale dei florovivaisti e presidente di Assofloro – ha attivato un tavolo di confronto sul florovivaismo, assicurando attenzione al settore, come dimostrato con l’erogazione dei 7mila euro per impresa al culmine della crisi pandemica”.

“Per Coldiretti il florovivaismo è un’attività di primaria importanza”, ha ribadito Erminia Comencini, direttore di Coldiretti Mantova. Fondamentale, è “la condivisione della progettualità e fare rete”, hanno spiegato il presidente di zona di Coldiretti, Claudio Grazioli, e il presidente di Plantaregina, Paolo Arienti.

I numeri. Il comparto non è certo marginale e, “con 27mila aziende e 100.000 occupati in tutta Italia, 2000 specie vegetali coltivate su una superficie di 30.000 ettari, vale circa 2,6 miliardi di euro all’anno, pari al 5% del Pil agricolo”, ha indicato Marco Scalvini, segretario di zona di Asola, che ha successivamente approfondito i temi legati alla commercializzazione e all’export di piante.

Un futuro green. Le prospettive, come anticipato, sembrano essere rosee. “Il futuro può offrire significative occasioni di crescita - ha spiegato Nada Forbici – in quanto le piante svolgono un ruolo strategico non solo per la bellezza, ma anche perché forniscono ossigeno e ci sarà sempre più bisogno di piante. Siamo, per usare una metafora alimentare, centrali come il pane. Naturalmente sarà opportuno costruire un dialogo sia per un confronto costruttivo con le pubbliche amministrazioni che fra gli operatori stessi, per evitare di produrre in maniera disarticolata e senza alcuna progettualità”.

Speranze di ripresa anche per i manutentori del verde, purché venga concesso loro l’opportunità di inserirsi nella valorizzazione dei residui all’interno di un percorso di economia circolare.

In queste settimane è in discussione al Senato la legge sul Florovivaismo, “da seguire con attenzione affinché venga mantenuto il riconoscimento di prodotto agricolo a piante e fiori”, ha reso noto la presidente di Assofloro, Nada Forbici.

“È indispensabile però partecipare all’attività aggregativa - ha raccomandato Arienti -, perché dai numeri possiamo rafforzare la rappresentanza e, di conseguenza, il peso politico”.

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