23 Dicembre 2010
Fine delle borse di plastica

Coldiretti: le importavamo dall’oriente e ci vogliono almeno 200 anni perché si decompongano – Con mezzo chilo di mais e un chilo di olio di girasole si possono produrre 100 borsine bio

Nel decreto Milleproroghe, approvato dal Consiglio dei ministri, non ha trovato proroga il divieto, che entra quindi in vigore il 1° gennaio, di fornire borsine di plastica per la spesa.

La Coldiretti commenta positivamente questa decisione osservando che “ci vogliono almeno 200 anni per decomporre le buste di plastica, di cui siamo stati finora tra i massimi utilizzatori in Europa, con un consumo annuale di 300 borse a testa. In Italia arriva un quarto dei 100 miliardi di pezzi consumati in Europa, importati per la maggior parte da paesi asiatici. Una buona fetta diventa rifiuto, da trattare, se non addirittura abbandonato in terra e in acqua, con gravissimi danni per l’ambiente”. 

L’agricoltura può dare un contributo alla produzione di borsine biodegradabili. “Con mezzo chilo di mais e un chilo di olio di girasole – fa notare la Coldiretti - è possibile produrre 100 borsine non inquinanti (bio shopper).

Nei mercati e nei punti vendita degli agricoltori di Campagna Amica sono molteplici le iniziative per favorire il passaggio a borse biosostenibili, come i progetti “Porta la sporta” e “Compostiamoci meglio” (www.campagnamica.it -  sezione stili sostenibili), che costituiscono alternative anche alla borsa di plastica degradabile.

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