19 Luglio 2015
Expo, Coldiretti: Made in Italy sfregiato in un Paese su quattro

E’ quanto emerge da uno studio della Coldiretti divulgato in occasione dell’Assemblea nazionale ad Expo, dove per la prima volta è stata realizzata una esposizione con esempi scovati nei diversi continenti per denunciare pubblicamente l’oltraggio che si realizza a danno dell’identità e della reputazione della cultura alimentare nazionale.

Dal Thai pesto che corregge in stile orientale la prestigiosa salsa ligure alla SauceMaffia del Belgio per intingere le patatine, dal kit statunitense per preparare in pochi giorni a casa il Parmigiano a quello per il vino Barolo, ma ci sono anche gli improbabili tortelloni con la polenta austriaci, i chapagetti coreani e il prosciutto San Daniele del Canada, oltre agli spaghetti alla bolognese, diffusi ovunque tranne che in Italia, tra gli esempi delle storpiature che - sottolinea la Coldiretti - è costretto a subire il patrimonio enogastronomico italiano nel mondo.

“Non solo monumenti. Ad essere sfregiato nel mondo è anche il Made in Italy alimentare, dallo sfruttamento di antipatici stereotipi per fare marketing sulla pelle degli italiani alle maldestre rivisitazioni di antiche ricette, dalla ridicolizzazione di storici processi produttivi ai nomi storpiati, dalla banalizzazione delle denominazioni fino ai piatti tricolore inventati di sana pianta”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’Expo di Milano puo’ rappresentare un momento di svolta per la tutela del patrimonio alimentare e culinario  italiano che è il piu’ apprezzato, ma anche il piu’ offeso nel mondo”.

L’elenco degli orrori denunciati ed esposti dalla Coldiretti è infatti molto lungo e comprende il caffe’ Mafiozzo stile italiano della Bulgaria, il vino bordolino bianco dell’Argentina, la zottarella della Germania da dove arriva anche la Firenza salami, ma la confusione regna sovrana anche in Messico dove si vende un Parma Salami Genova mentre dalla Romania arriva il barbera bianco, dal Brasile la pomarola, il salame toscana dalla Danimarca, il Chianti bianco della Svezia, dall’Egitto l’italiano pasta e dagli Usa il sugo all’arrabiatta mentre Prosecco e Parmesan, con tanto di scritta in cirillico, vengono dalla Russia che proprio ad Expo ha dovuto ritirare dal proprio padiglione alcuni formaggi di produzione nazionale che scimmiottavano palesemente quelli italiani con il marchio Prego “Italian Style” con una scritta “Original Italian Recipe.

In realtà, a differenza di quanto avviene per altri articoli come la moda o la tecnologia, a taroccare il cibo italiano non sono - precisa la Coldiretti - i Paesi poveri, ma soprattutto quelli emergenti o i piu’ ricchi a partire proprio dagli Stati Uniti e dall’Australia da dove arriva il Parmesan con il marchio Perfect italiano, ma molto diffuse sono le imitazioni dei prodotti tipici e i piatti della cucina italiana completamente inventati come la “Pasta con mais, erbe e Parmesan” indicata sul sito ufficiale di Masterchef Australia.

La situazione è ancora molto piu’ grave negli Stati Uniti dove il 99 per cento dei formaggi di tipo italiano è realizzato in California, Wisconsin e nello Stato di New York, nonostante i nomi richiamino esplicitamente le specialità casearie piu’ note del Belpaese, dalla Mozzarella alla Ricotta, dal Provolone all’Asiago, dal Pecorino Romano al Grana Padano, fino al Gorgonzola. Il problema riguarda anche i salumi con la Finocchiono Milano’s Suino D’Oro, il salame toscano o il salame calabrese, tutti rigorosamente Made in Usa come anche l’olio di oliva Pompeian, il Chianti californiano e i pomodori San Marzano “spacciati” come italiani.

“La tutela del patrimonio agroalimentare all’estero è una area prioritaria di intervento per le Istituzioni a tutela dell’identità nazionale, ma anche per recuperare risorse economiche utili al Paese e per tornare a crescere”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che la contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari fa perdere al vero Made in Italy oltre 60 miliardi di euro di fatturato all’estero che potrebbero generare trecentomila posti di lavoro. In questo contesto - conclude Moncalvo -  è particolarmente significativo il piano per l’export annunciato dal Governo italiano che prevede, per la prima volta, azioni di contrasto all'italian sounding a livello internazionale”.

All’assemblea nazionale Coldiretti a Expo anche il presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra e il direttore Giovanni Roncalli. “Come è stato ribadito anche durante l’assemblea – spiega Carra – la contraffazione o la falsificazione dei prodotti alimentari portano via al Made in Italy autentico più di 60 miliardi di fatturato. Non ce lo possiamo più permettere. In provincia di Mantova, ad esempio, nel 2014 sono state prodotte più di 1 milione e 300 mila forme di Grana Padano Dop e oltre 360 mila forme di Parmigiano Reggiano Dop. Che hanno generato valore e posti di lavoro, anche attraverso l’esportazione di una parte importante della produzione. Dobbiamo evitare che chi ci imita volgarmente ci porti via la nostra ricchezza, frutto di tradizioni centenarie e di un lavoro serio e quotidiano sulla qualità. Dobbiamo farlo per i produttori e per i consumatori, che hanno il diritto a non essere imbrogliati”.

IL MADE IN ITALY SFREGIATO

Prodotto
 
Paese
 
Caffè Mafiozzo
 
Bulgaria
 
Sauce Maffia
 
Belgio
 
Thai Pesto
 
Stati Uniti
 
Tortelloni con polenta
 
Austria
 
Prosciutto San Daniele
 
Canada
 
Bordolino bianco
 
Argentina
 
Chapagetti
 
Corea del Sud
 
Zottarella
 
Germania
 
Parma Salami Genova
 
Messico
 
Barbera bianco
 
Romania
 
Pomarola
 
Brasile
 
Salame Toscana
 
Danimarca
 
Chianti bianco
 
Svezia
 
Italiano pasta
 
Egitto
 
Parmesan
 
Russia
 
Finocchiono Milano’s
 
Stati Uniti
 
Parmesan Perfect italiano
 
Australia
 

Fonte: Coldiretti

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