A RISCHIO LA FORNITURA DEL LEGNAME DA PARTE DEI PIOPPICOLTORI MANTOVANI.
TIMORI PER EVENTUALI DIMUNIZIONI DEL PREZZO E NEL COLLOCARE IL PRODOTTO.
Carra: “Preoccupazione per il comparto pioppicolo mantovano. Occorre evitare speculazioni sul prezzo, a causa della diminuzione della domanda di legno per i nostri associati”.

Alla Montanari spa di Luzzara, azienda che produce pallet, truciolati e componenti per l’arredamento, è tempo di cassa integrazione per i 150 dipendenti a causa delle difficoltà economiche e ai ricavi in picchiata.
Ma le preoccupazioni sono anche quelle dei produttori di pioppo mantovani che, proprio alla Montanari spa, fornisco buona parte del legname coltivato nei terreni e nelle golene a ridosso del fiume Pò. Le importanti quantità di pioppo che quotidianamente venivano fornite all’azienda, ora verranno contese dalle poche aziende di lavorazione del legno rimaste, con il rischio di una corsa al ribasso nelle quotazioni.
“Il calo delle richieste di pioppo che si manifesta a livello nazionale – afferma Paolo Carra presidente Coldiretti Mantova – e la conseguente chiusura di questa importante azienda, espone i nostri produttori al rischio di speculazioni sui prezzi del pioppo. Ad affiancare questa tendenza negativa del mercato, si aggiunge anche il problema del mancato accordo nelle quotazioni della borsa merci che impedisce di avere un prezzo di riferimento”.
Comparto, quello del pioppo, che a causa della forte siccità degli ultimi mesi, vede compromessa la crescita degli alberi per effetto delle defogliazioni, con il rischio di un calo produttivo.
A livello provinciale, Coldiretti associa oltre 180 aziende che coltivano pioppo, per una superficie pari a 2.000 ettari, sui 7.000 ettari globali. A livello nazionale la pioppicoltura conta oltre 17.000 aziende coltivatrici pari a 64.000 ettari investiti.