12 Gennaio 2017
Da “fido” agli animali da fattoria: benedizione di Sant’Antonio sui sagrati

Mucche e maiali, galline, oche e conigli, ma anche cani, gatti e tutti gli altri animali da compagnia: in diversi centri della provincia, il prossimo fine settimana e martedì 17 gennaio, giornata dedicata a Sant’Antonio, rivivono le tradizioni dei falò e della benedizione degli animali da lavoro e da compagnia.

Il 15 gennaio, a Canneto sull’Oglio, la sezione Coldiretti di Canneto sull’Oglio con il patrocinio del Comune, organizza “800 volte Sant’Antonio Abate”. L’appuntamento è per le 9 in piazza Martiri e Eroi con il ritrovo dei mezzi agricoli. Al termine della Santa Messa delle 10.30, si terrà la benedizione dei mezzi agricoli e degli animali domestici, con la partecipazione del Complesso bandistico cannetese. Alle 12 è previsto un ristoro dolce e salato a chilometro zero a cura delle aziende agricole locali, mentre per le 13 l’Avis di Canneto ha organizzato il pranzo sociale, aperto a tutti ma su prenotazione, nel teatro parrocchiale. Parte dell’incasso sarà devoluto alle popolazioni terremotate del Centro Italia (info: Bar Delta, 333.1738604).

Sempre domenica 15 gennaio, ma alle 15, la tradizionale benedizione degli animali da compagnia si terrà nella chiesetta di Gaidella di Quistello. Lo stesso giorno, alle 10, benedizione dei mezzi agricoli anche a Lavacchiello – S. Pietro di Asola. Martedì 17 gennaio alle 20.30, a S. Pietro, verrà acceso il falò e sarà possibile assaggiare prodotti tipici. Falò di Sant’Antonio anche a Mariana Mantovana: a cura dell’Avis e della pro loco, si terrà martedì 17 gennaio alle 20 presso la Circonvallazione. Al mattino, la parrocchia di Maria Assunta ospiterà, dalle 11, la Santa Messa e la benedizione dei mezzi agricoli.

La sezione Coldiretti di Castel Goffredo, con la collaborazione delle Parrocchie di S. Erasmo e di Casalpoglio, organizza, invece, per martedì 17 gennaio alle 10, una merenda a chilometro zero offerta dalle aziende agricole del territorio, cui seguiranno, a partire dalle 10.30, la Santa Messa con presentazione dei frutti della terra e la benedizione dei trattori in piazza (per informazioni contattare l’ufficio Coldiretti entro venerdì 13 gennaio). Santa Messa di Sant’Antonio, martedì 17 gennaio alle 11, anche nella chiesa di San Pietro e Paolo di Sermide. Dopo la celebrazione pranzo alla “Rosa dei venti” a Cavo di Carbonara Po.

Tra le tradizioni rimaste, sono molto diffuse anche quelle alimentari. La leggenda vuole che chi non inforna una torta per Sant’Antonio rischi il crollo del solaio: “Par Sant'Antoni chisuler, chi an fa mia la torta, ag da in co al suler”, recita un vecchio proverbio. Nel Basso Mantovano, la torta più tipica è la "mgnasa": tre dischi di pasta tipo Pan di Spagna farciti con due strati di ripieno fatto con mele campanine cotte mescolate a mostarda, amaretti o biscotti. Gli altri dolci tipici sono la “sulada”, una crostata con la marmellata, la torta dura (una sorta di sbrisolona) e i “chisulin” di farina, acqua e grasso fritti nell’olio o nello strutto. In città il dolce tipico della ricorrenza è il “bisulan”, una ciambella semplice ideale per essere inzuppata nel latte o nel lambrusco. Nell’Asolano è rimasta, invece, la tradizione del Pane di Sant’Antonio o “chiseul”, un impasto di farina, zucchero, uova e strutto.

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