Al Padiglione “No Farmers No Party”, l’associazione ha allestito la più grande esposizione di salumi tipici regionali a denominazione d’origine e ha preparato un super panino da tre metri: una pagnotta di pane di Altamura a denominazione di Origine (Dop) del peso di 1,5 quintali farcita con i migliori salumi Dop della tradizione italiana, dal prosciutto di Parma a quello di San Daniele, dal culatello di Zibello alla salsiccia di Calabria fino al salame di Cinta senese Dop.
A dover rassicurare i consumatori italiani è tra l’altro - rivela la Coldiretti - una frase riportata sullo stesso studio dell’Oms dove si afferma chiaramente che “E' necessario capire quali sono i reali margini di rischio ed entro che dosi e limiti vale la pena di preoccuparsi davvero”. Basti pensare agli Usa, dove il consumo di prodotti a base di carne è superiore del 60 per cento superiore all’Italia e dove l’utilizzo di ormoni e di altre sostanze atte a favorire la crescita degli animali è considerato del tutto lecito.
“E’ evidente che lo studio dell’Oms non riguarda l’Italia – spiega il vicepresidente di Coldiretti Mantova Primo Cortelazzi, “numero uno” del Consorzio lombardo produttori carni bovine -. Lo studio è fatto su alimenti di origine animale che contengono ormoni, caratterizzati, inoltre, da lavorazioni che non ci appartengono. La dieta degli italiani, tra l’altro, è da sempre molto equilibrata. Rispetto, ad esempio, agli americani, mangiamo il 60% in meno di carne, ma controllata e di qualità”.
Nei punti vendita del Consorzio, “l’allarme carne” non ha avuto particolari conseguenze: “I consumatori non si fanno ingannare – prosegue Cortelazzi -, chiedono informazioni ma poi acquistano la nostra carne, della quale possiamo garantire la tracciabilità. E proprio su questo insisteremo, come Consorzio, in futuro: trasparenze e contatto diretto con chi acquista il nostro prodotto. Perché la gente ci conosce, vede la nostra faccia e si fida di noi, non di chi lancia allarmi ingiustificati”.