Caldo torrido, boccheggiano anche i kiwi. Secondo una rilevazione di Coldiretti Lombardia è a rischio il 20% del raccolto, in particolare in provincia di Mantova, “culla lombarda” dell’oro verde con 515 ettari coltivati che rappresentano circa il 70% del totale regionale di oltre 711 ettari. Il resto della produzione si trova a Brescia con 86 ettari, a Cremona con quasi 44 ettari, a Bergamo e Pavia con 19 ettari a testa, a Sondrio con quasi 18, a Milano con 4, a Como e Varese con poco meno di 2 ettari e Lecco con uno. Le piante – spiega la Coldiretti - già indebolite dalle brinate primaverili, ora soffrono per il caldo e per la mancanza di acqua. “Purtroppo avremo meno frutti e la pezzatura sarà inferiore a causa delle temperature sopra la media e delle gelate di questa primavera che hanno rovinato la fioritura delle piante” racconta Lucio Speranzini, agricoltore di Roverbella, che con 11 ettari è uno dei maggiori produttori mantovani. La resa media sarà fra i 240 e i 250 quintali per ettaro contro i 300 quintali di un’annata normale.
“Oltre alle temperature torride c’è il problema della scarsità di acqua – aggiunge Paolo Bonati, che a Belvedere di Roverbella produce kiwi su una superficie di 4 ettari - perché a parte qualche sporadico temporale, il terreno non beve da quest’inverno. Noi continuiamo a irrigare, ma non è abbastanza. La qualità però è ottima, caratterizzata da un alto grado brix (la concentrazione di zuccheri, ndr), e le prospettive di mercato sono buone visto che si tratta di un prodotto sempre più apprezzato dai consumatori”. I kiwi lombardi, i cui primi impianti risalgono agli anni ’90, sono molto richiesti anche all’estero con l’80% della produzione che varca i confini nazionali. Negli ultimi dieci anni la produzione regionale è raddoppiata passando da 360 a 711 ettari, per un valore al dettaglio di circa 35milioni di euro.