10 Gennaio 2014
“Aiuti UE accoppiati per olio, riso e zootecnia” E per i nitrati si attende la nuova mappatura.

Aiuti UE “accoppiati” per riso, olio e zootecnia e una nuova mappatura lombarda sui nitrati e la loro origine. E’ su questi due pilastri che – secondo la Coldiretti regionale – si gioca buona parte dello sviluppo dell’agricoltura nei prossimi anni in Lombardia. “Non dimentichiamoci – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti regionale – che produciamo il 42 per cento del latte italiano, che abbiamo il 45% del patrimonio suinicolo nazionale, per il quale va previsto un capitolo specifico degli aiuti accoppiati, e che fra Pavia, Milano e Lodi ci sono quasi 90 mila ettari coltivati a riso che rappresentano poco meno della metà di tutta la produzione nazionale. Mentre fra i laghi di Garda, Iseo e Lario possiamo anche contare su una produzione di olio di alta qualità”.
 
Nel 2013 la Lombardia ha raccolto circa 60 mila quintali di olive e ha spremuto quasi 850 mila litri di olio. “Le nostre non sono produzioni di massa che spingono sulle quantità – aggiunge Prandini – ma è sulla qualità che hanno la loro carta vincente, per questo devono essere sostenute anche con le risorse della Pac”.
 
E in attesa che si definisca il prossimo programma di sviluppo rurale, secondo la Coldiretti Lombardia è strategico che venga definita una volta per tutte la situazione dei nitrati, con lo studio sulla loro vera origine e la corretta definizione delle aree vulnerabili considerando anche gli scarichi dei centri abitati e delle industrie.
 
“Siamo stati i primi e, fra le associazioni di categoria, purtroppo anche gli unici a contrastare le lobbies che in Italia e a Bruxelles volevano affossare l’agricoltura del nord Italia usandola da comoda scusa per non toccare le responsabilità di industrie e scarichi civili – spiega Prandini – la Regione ha valutato la correttezza delle posizioni che abbiamo espresso e si è schierata al nostro fianco. Adesso attendiamo che si arrivi finalmente al punto di svolta presentando all’Unione Europea una nuova mappatura basata su riscontri scientifici e non sugli umori di qualche burocrate, come è invece avvenuto più di 20 anni fa”. 

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