In calo la presenza di italiani. Vincono la dimensione green e le gite in bicicletta

L’estate fluida del turismo, con molti italiani all’estero e altrettanti stranieri in Italia, caratterizza anche l’ospitalità rurale, che nel Mantovano fa i conti con soggiorni a due velocità: durate settimanali o soggiorni anche più lunghi per gli stranieri, permanenze più brevi per gli italiani.

Lo rivela Terranostra Mantova, la rete degli agriturismi di qualità legata a Coldiretti Mantova, nel primo bilancio dell’estate, dove il turismo rurale ha registrato un lieve calo di presenze (intorno al -8%), ma senza particolari scossoni.

“L’Alto mantovano – dichiara il presidente di Terranostra Mantova, Giuseppe Groppelli – si conferma il regno degli stranieri, con una buona metà proveniente dalla Germania e il restante 50 per cento suddiviso fra austriaci, olandesi, cechi, svizzeri, belgi e danesi. Filo conduttore del turismo estero è il wellness nel verde, dalla bicicletta, praticata dalla quasi totalità degli ospiti, fino alle passeggiate, la visita dei borghi, dei paesi, delle cantine del territorio a due passi dal Lago di Garda”.

E proprio la presenza di vie ciclabili conosciute dai turisti lungo rotte e circuiti inseriti in itinerari anche nazionali sono, per Terranostra Mantova, un motivo di attrattiva per nuove forme di turismo rurale.

Settembre alle porte rappresenta un’altra spinta al turismo, prima dell’autunno. Resta un trend positivo, che potrebbe portare verso il tutto esaurito se il meteo ci assisterà nelle prossime settimane.

“Il Festivaletteratura è indubbiamente un traino di presenza in città e siamo sicuri che anche la mostra su Rubens dal 7 ottobre possa essere un richiamo per ospiti attenti all’offerta enogastronomica delle nostre campagne”, auspica Groppelli, che evidenzia al momento un rallentamento nelle prenotazioni da parte degli italiani, forse legate all’inflazione e al diminuito potere d’acquisto delle famiglie.

“Eppure – prosegue – l’agriturismo ha limitato all’osso gli aumenti dei prezzi, in quanto la dimensione familiare e la produzione interna della maggior parte dei prodotti alimentari ha consentito di assorbire i rincari, che pure hanno colpito anche il sistema delle imprese agricole”.