Per gli 80 anni del sindacato agricolo focus su fauna selvatica e origine dei cibi in Ue
Ottant’anni di vita e giornata dell’orgoglio, domani 30 aprile, per Coldiretti, con manifestazioni in tutte le province d’Italia. A Mantova l’appuntamento è stato fissato per domani mattina dalle ore 10 alle 12 al PalaUnical in località Boma.
Per la Federazione provinciale guidata dal presidente Fabio Mantovani e dal direttore Erminia Comencini sarà l’occasione per ripercorrere gli anni della fondazione e delle prime conquiste sindacali ottenute dal fondatore di Coldiretti, Paolo Bonomi, dal riconoscimento della pensione per gli agricoltori alla mutua fino alla riforma agraria del 1962, anno in cui entra in vigore la Politica agricola comune per sostenere il settore primario e garantire produttività, redditività e prezzi equilibrati tanto per gli imprenditori agricoli quanto per i consumatori.
Orgoglio Coldiretti per le molte battaglie condotte, dando voce agli agricoltori e alle loro famiglie, tutelando gli interessi delle aziende agricole e traghettandole verso il nuovo millennio, caratterizzato dalla difesa delle semine contro il pericolo degli Ogm, per arrivare alla legge di Orientamento agricolo, che nel 2001 ha mutato il contesto complessivo dell’agricoltura, aprendo con una legge all’avanguardia in Europa alle sfide che il settore si trovava di fronte: la trasformazione dei prodotti agricoli, la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’ospitalità rurale, la possibilità della vendita diretta che portò alla nascita di Campagna Amica e di Terranostra.
Un’evoluzione sempre al fianco degli agricoltori, per tutelare la redditività e la competitività delle imprese, anche durante crisi repentine e drammatiche, come la mucca pazza nel 2001 o la peste suina ai giorni nostri, elemento decisamente preoccupante in una provincia come Mantova che è la seconda in Italia per numero di maiali allevati.
Temi che saranno affrontati domani anche a Mantova, al PalaUnical, dove la base associativa si ritroverà coesa per le prossime battaglie di Coldiretti, dalla raccolta firme europea per l’origine obbligatoria su tutti gli alimenti alla fauna selvatica, passando per le questioni ancora aperte in Europa e arrivando alla moratoria dei debiti a favore delle aziende agricole che hanno investito e che in questi ultimi due anni hanno subito l'aumento dei tassi di interesse e forti problemi reddituali.
Un milione di firme per l’origine. La raccolta firme per una legge popolare europea per garantire trasparenza sulle etichette di tutti gli alimenti sarà uno dei temi principali che affronteranno gli agricoltori, con l'abolizione del codice doganale per l'origine dei cibi che deve diventare una priorità. Non è più accettabile, spiega Coldiretti, assistere a scene come quelle vissute durante la mobilitazione del Brennero dei giorni scorsi, dove si sono visti arrivare dei prosciutti, del concentrato di pomodoro, della frutta o della verdura e diventare con l'ultima trasformazione sostanziale a tutti gli effetti dei prodotti italiani.
Domani sarà l’occasione per rilanciare l’impegno a denunciare alle istituzioni e ai cittadini consumatori, che non si può non stare dalla parte dei produttori agricoli che si impegnano ogni giorno a portare sulle tavole degli italiani le eccellenze dei nostri territori e a fermare l’arrivo incontrollato di prodotti dall’estero.
Fauna selvatica incontrollata emergenza nazionale. Un altro dei temi principali che sarà affrontato durante l’assemblea, riguarderà la fauna selvatica incontrollata, diventata da tempo -come evidenziato più volte da Coldiretti - un’emergenza nazionale dal punto di vista agricolo e della sicurezza. I cinghiali e altre specie stanno divorando il lavoro degli agricoltori e allevatori, spesso costretti ad abbandonare i propri territori. Mancano i piani regionali straordinari di controllo e degli strumenti normativi efficaci per difendere il territorio da una vera e propria invasione che sta mettendo a rischio un comparto strategico come quello della suinicoltura e della salumeria Dop nazionale, se pensiamo a quello che sta accadendo con la peste suina africana.
Per questo Coldiretti ha già chiesto un intervento immediato per fermare la diffusione della peste suina e tutelare un settore che è uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy a tavola, con un valore tra produzione e indotto di circa 20 miliardi di euro e centomila posti di lavoro e con la fauna selvatica, che è praticamente l’unico vettore di diffusione della peste suina.