19 Aprile 2024
19/04/2024 – Massimiliano Ruggenenti alla guida del Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina

“Allevatori di buone pratiche”, in campo un nuovo percorso di sostenibilità

Un consiglio di amministrazione rinnovato, un nuovo presidente – Massimiliano Ruggenenti, 46 anni, un allevamento da 900 capi a Castel Goffredo, in provincia di Mantova - e un percorso di sostenibilità e di comunicazione per promuovere il consumo della carne bovina italiana, facendo leva su un modello produttivo attento all’ambiente e alla redditività e coinvolgendo l’Università di Milano per il supporto scientifico e Clal per la raccolta dei dati legati al mercato.

Il progetto del Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina, realtà con oltre 400 allevatori aderenti e una produzione complessiva annuale che sfiora i 100mila capi, è stato presentato nei giorni scorsi a Sirmione (Brescia), alla presenza fra gli altri dell’assessore all’Agricoltura e Sovranità alimentare, Alessandro Beduschi, e del presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.

“Per anni ci siamo concentrati a produrre in maniera corretta nelle nostre aziende – ha dichiarato il presidente uscente, Primo Cortelazzi – mentre intorno a noi le stalle chiudevano e il consumatore rimaneva disorientato e non sufficientemente informato sugli sforzi del nostro settore. Per questo vogliamo invertire la rotta e coinvolgere nel nostro progetto l’intera catena di approvvigionamento”.

Per il neo presidente dell’ente consortile, Massimiliano Ruggenenti, “il primo passo è certificare la realtà di quanto accade nelle nostre stalle, comunicando in maniera corretta gli sforzi compiuti sul fronte green e informare la distribuzione, il consumatore e l’Horeca, che resta un canale privilegiato per la valorizzazione della nostra carne”.

Autosufficienza delle carni bovine italiane sotto il 45 per cento. Il progetto del Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina nasce dopo il Tavolo di filiera delle carni bovine convocato in Lombardia dall’assessore regionale Alessandro Beduschi, in cui emerse come allarmante per il settore il tasso di autoapprovvigionamento della carne bovina in Italia: meno del 45% (fonte: Teseo.Clal.it).

“Per rilanciare il settore è opportuno che tutti gli attori della catena di approvvigionamento collaborino”, ha raccomandato Marika De Vincenzi, Meat analyst di Clal.

Mercato in disequilibrio: listini al di sotto dei costi di produzione. Fra le difficoltà che sta attraversando il settore, lo squilibrio del mercato, con costi di produzione superiori ai reali prezzi del mercato. “Secondo il Payout di Clal, che simula il costo della scottona Charolaise adulta a partire dal prezzo di ristallo – ha proseguito Marika De Vincenzi -, il costo della razione alimentare giornaliera per capo durante il periodo di ingrasso ha mostrato una variazione significativa nel tempo: da un minimo di 2,24 € al chilogrammo a novembre 2020, il costo è aumentato fino a toccare il picco massimo di 3,75 € a gennaio 2023, per poi ridursi a 2,95 € ad aprile 2024. In base all’elaborazione dei dati ad aprile 2024, il costo simulato della scottona adulta si attesta a 3,72 € al chilogrammo, superiore ai 3,53 € riportati dalla Camera di Commercio di Modena come prezzo di mercato”.

“Allevatori di buone pratiche”. Il progetto “Allevatori di buone pratiche – ha detto Chiara Palamà, business design marketer di Gowisi – è organizzato in tre punti chiave: tracciabilità, sostenibilità e comunicazione. Bisogna educare a cercare le informazioni per capire quello che si mangia”.

Il nuovo modello produttivo, in particolare, punta a favorire l’adozione di soluzioni rivolte al miglioramento dell’economia circolare, alla riduzione delle emissioni in atmosfera, all’utilizzo di materie prime il più possibile provenienti dal territorio, al ricorso alle energie rinnovabili, per arrivare a una tracciabilità del prodotto in grado di garantire i consumatori, grazie a un sistema che accompagna l’intero iter produttivo, dalla stalla alla tavola.

Il progetto, che partirà nelle prossime settimane, avrà una durata biennale ed è guardato con estremo interesse anche dall’Horeca, dalle macellerie e dagli agriturismi, che cercano prodotti sicuri, tracciati e con allevamenti il più possibile a km0. “Oggi, poter avere una rete che garantisce qualità e tracciabilità di un prodotto locale è un passo avanti che favorisce delle sinergie fra imprese”, ha esordito Eleonora Masseretti, presidente di Terranostra Lombardia, la rete degli agriturismi di qualità di Coldiretti.

“Per anni la carne è stata demonizzata, anche per gli interessi di chi vuole spingere su prodotti alternativi, come la carne artificiale – ha detto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti -. Fare zootecnia oggi è sostenibile e progetti come questo, in grado di dimostrare con dati scientifici il percorso realizzato, aiutano le imprese sul versante della redditività e della competitività”.

Disco verde al progetto del Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina anche da parte dell’assessore all’Agricoltura, Alessandro Beduschi: “Regione Lombardia vuole fermare il calo dei livelli di autoapprovvigionamento, stando vicino a dei produttori che fanno della sicurezza alimentare e della genuinità del prodotto un loro vessillo”.

Il nuovo Consiglio di amministrazione. Nel corso dell’assemblea è stato eletto il nuovo Consiglio di amministrazione del Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina, che resterà in carica per i prossimi tre anni. Ne fanno parte Massimiliano Ruggenenti (presidente), Renato Lucio Arienti, Luigi Carrara, Primo Cortelazzi, Davide Facchinetti, Diego Foroni, Angelo Merlo, Michele Muraro, Marco Negrisoli, Giancarlo Picco, Fabio Rozzini, Michele Savoldi, Angelo Visini, Massimo Zani. Componenti del collegio sindacale: Alessia Cattafesta, Patrizia Montone, Marcello Valenti.

 

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