18 Gennaio 2024
18/01/2024 – Lattiero caseario: proiezioni positive per Grana Padano e Parmigiano Reggiano

L’exploit delle vendite di Grana Padano e Parmigiano Reggiano all’estero nel mese di ottobre 2023 (ultimo dato disponibile), che segnano un +24,8% tendenziale, portano un po’ di ottimismo nel comparto. Il bilancio dei primi dieci mesi del 2023, rileva Coldiretti Mantova su dati Clal, è di una crescita dell’export del 5,5% in volume e del 9,1% in valore. Sono stati superati 1,14 miliardi di euro, grazie a prezzi unitari saliti mediamente del 3,4 per cento. L’Unione europea resta il primo mercato di riferimento, con una quota del 59%, seguita dagli Stati Uniti (16%) e Regno Unito (7 per cento). Nell’ambito delle produzioni Dop Made in Italy, Grana Padano e Parmigiano Reggiano si confermano le prime due indicazioni di origine leader per produzione ed esportazione.

L’export sarà una delle vie prioritarie per sostenere il settore lattiero caseario, che ha vissuto una stagione complessivamente soddisfacente, in particolare nel segmento del Grana Padano e dei formaggi freschi – dichiara il presidente di Coldiretti Mantova, Fabio Mantovani -. Se anche i consumi interni risponderanno positivamente potremmo attenderci una stagione appagante”.

Per il Grana Padano ci sono aspettative di incremento dei listini o almeno di sostanziale stabilità. Così ipotizza Gabriele Gorni Silvestrini, allevatore e presidente della Latteria Sant’Angelo, che attende “una spinta positiva, grazie anche alla riduzione delle scorte, che negli ultimi mesi ha portato a una crescita delle quotazioni di circa 50 centesimi al chilogrammo”.

Segnali che, per il presidente provinciale di Coldiretti, Fabio Mantovani, sono la conseguenza di un piano produttivo ben progettato.

Il Parmigiano Reggiano, dopo aver alleggerito le scorte nei mesi scorsi, dovrebbe godere di una spinta positiva nelle prossime settimane e rialzarsi gradualmente, seguendo rotte positive con adeguamenti dei listini verso l’alto probabilmente “almeno fino a Pasqua”, stimano gli analisti.

Resta sullo sfondo l’incognita geopolitica, che potrebbe in poche mosse innescare tensioni sul costo dei cereali e dei semi oleosi, andando così a innalzare i costi della razione alimentare, far crescere la bolletta energetica e i fertilizzanti e innescare speculazioni negative per le catene di approvvigionamento o per i consumatori.

A livello europeo un trend delle consegne di latte in diminuzione (264.000 tonnellate in meno nel periodo dicembre 2022-novembre 2023) e una crescita dell’export di formaggi (+3,2%), siero (+1%) polvere di latte scremato (+13,2%) e polvere di latte intero (+10,7%) dovrebbe imprimere nuova fiducia al mercato, trascinando verso l’alto il prezzo del latte.

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