13 Febbraio 2025
13/02/2025 – Suini: mercato e consumi in frenata, costi in aumento

Il futuro passa dal rilancio della salumeria Dop, bene la lotta alla Psa 

“I produttori in questa fase sono preoccupati, perché il mercato è in discesa e potrebbe ancora per qualche altra settimana flettere verso il basso, i costi di produzione sono in aumento per l’incremento della spesa alimentare ed energetica e i consumi di carne suina e salumi non sono certo brillanti”.

È un quadro a tinte fosche quello che traccia Thomas Ronconi, allevatore di Coldiretti a Marmirolo e presidente di Anas, l’Associazione nazionale degli allevatori di suini, aggravato da un’altra incognita: la Peste suina africana. In questi giorni – ricorda Coldiretti Mantova - sono state confermate le positività in allevamenti della provincia di Pavia e di Milano.

Mercato in diminuzione. Dal picco di 2,37 euro al chilogrammo raggiunto lo scorso ottobre alla quotazione di oggi in Cun (1,855 €/kg per i maiali destinati al circuito tutelato) sono passati più di tre mesi, vissuti col freno a mano tirato e seguendo una parabola discendente a causa di consumi interni in frenata e con la concorrenza serrata di importazioni di carne dall’estero che hanno zavorrato le vendite interne per effetto di una competitività esclusivamente incentrata sul prezzo.

Costi di produzione in aumento. “Gli allevatori devono fare i conti con un aumento dei costi di produzione – osserva Ronconi – e questa erosione dei margini finisce inevitabilmente per incidere sulla programmazione degli investimenti e accelera quel percorso di chiusura di porcilaie al quale eravamo purtroppo abituati, complice un invecchiamento degli imprenditori e una difficoltà sempre più accesa di reperire manodopera specializzata”.

Coldiretti Mantova sottolinea che il prezzo del mais per uso zootecnico è salito da 222 euro alla tonnellata (quotazioni medie di ottobre e novembre 2024), agli attuali 253 euro alla tonnellata. Anche la farina di soia ha registrato una dinamica rialzista, arrivando a 377 euro alla tonnellata, finendo così per pesare sui costi alimentari delle aziende. Stabile l’orzo, mentre in salita il costo del sorgo (+23% la crescita annua) e, fra i proteici, freccia su anche per le farine di girasole.

Fra gli input produttivi, in aumento l’energia elettrica, con i prezzi medi di febbraio che si collocano su valori del 39,3% più elevati rispetto a sei mesi fa (e del 97% più alti rispetto allo stesso periodo del 2024), il gas che al Ttf di Amsterdam ha segnato un incremento delle quotazioni del 13,9% in trenta giorni (e del 77,4% in confronto a febbraio 2024, fonte: Teseo.Clal.it).

L’incertezza della Peste suina africana. Elemento di insicurezza per gli allevatori e la filiera è la presenza della Peste suina africana. “Il commissario straordinario Giovanni Filippini sta portando avanti misure di contenimento nei confronti di una malattia particolarmente aggressiva – commenta Ronconi – così come il lavoro di Ats sul territorio sta accompagnando gli allevatori nel miglioramento delle misure di biosicurezza, in provincia di Mantova oggi su un livello di protezione significativo. Non bisogna certo abbassare la guardia e proseguire con la politica di abbattimento dei cinghiali e di recinzioni delle dorsali autostradali, in modo da migliorare la situazione complessiva, che purtroppo non è ancora del tutto stabilizzata”.

Arrivare all’eradicazione della malattia, ricorda Coldiretti Mantova, è fondamentale anche per riaprire all’export canali commerciali che la presenza oggi della malattia rende temporaneamente non percorribili, con ripercussioni sui mercati. Anche su questo versante il commissario straordinario sta lavorando con il sostegno di Coldiretti e sono riprese le esportazioni dei prodotti stagionati verso il Canada, mentre si è aperto un canale di dialogo con il Giappone. Fra gennaio e ottobre 2024 dall’Italia sono partite oltre 315mila tonnellate di carni suine e soprattutto salumi, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo del 2023, per un valore complessivo di 2,12 miliardi di euro (+7,5% tendenziale).

Rilanciare i consumi. Missione fondamentale della filiera, secondo Ronconi, è rilanciare i consumi interni e sostenere l’internazionalizzazione, puntando con ancora più forza sulle grandi Dop della salumeria, a partire dal Prosciutto di Parma e di San Daniele. “La diminuzione delle cosce inviate alla stagionatura nel circuito del Parma rischia di rallentare quel dinamismo sul fronte della promozione e della comunicazione che è invece il motore essenziale delle vendite – sostiene Ronconi -. Bisogna tentare di diversificare le produzioni, sempre all’interno delle denominazioni di origine, così da attrarre nuovi consumatori”.

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