11 Maggio 2023
11/05/2023 – Enoturismo: sempre più giovani nelle cantine

Previsti nel giro di due anni 12mila appassionati sul territorio

Dal pic-nic tra i grappoli al cinema in vigna, dalle visite guidate alle degustazioni, fino ai gemellaggi gastronomici con altri territori e ai tour in bicicletta. L’enoturismo è sempre più un fenomeno in crescita anche in provincia di Mantova, soprattutto dopo il Covid, che si è mostrato un vero e proprio spartiacque, rilanciando sia le visite e le presenze – trascinate dalla voglia di stare all’aperto e condividere esperienze – sia abbassando l’età media degli eno-appassionati. Si tratta per lo più di giovani fra i 30 e 40 anni, con un interesse verso il vino che traspare grazie a una competenza sempre meno occasionale e più legata a corsi, studi, percorsi formativi nel settore. Le potenzialità di crescita dell’attività sono particolarmente interessanti.

Lo rileva Coldiretti Mantova, che ha condotto un sondaggio fra le proprie cantine che hanno abbracciato il turismo in vigna come declinazione della multifunzione e come opportunità da affiancare alla produzione per far conoscere non soltanto i vini, ma anche il territorio e i prodotti tipici.

L’enoturismo sta conquistando sempre più i produttori, che lo promuovono attraverso il proprio sito aziendale, i social network e talvolta vengono supportati anche dai comuni e dagli uffici della pro loco – spiega Gianni Rondelli, referente del settore Vino per Coldiretti Mantova -. Stimiamo che le presenze sul territorio mantovano legate all’enoturismo possano superare le 10-12mila presenze nel giro di due anni, con vantaggi significativi per tutto l’indotto territoriale”.

Particolarmente vivace nel periodo compreso fra maggio e ottobre, l’enoturismo made in Mantova ha coinvolto anche gli stranieri. “Possiamo contare su una presenza, grazie anche ai molti eventi che realizziamo, di circa 3mila visitatori all’anno, dei quali un 15% provenienti dall’estero – commenta Luciano Bulgarelli, presidente della Cantina di Quistello – ma nell’Alto mantovano, grazie alla vicinanza del Lago di Garda, d’estate si arriva anche al 65-70% di stranieri in tour nelle cantine della zona morenica”.

La presenza sulle guide di riferimento o le certificazioni di qualità spendibili come risultati ottenuti sono, in particolare per gli stranieri, un motivo trainante della visita. Ovviamente, spiegano le cantine, è necessario poter contare su personale preparato, molto spesso gli stessi familiari, in grado di parlare inglese o tedesco, perché le curiosità non mancano lungo il percorso dal vigneto alla bottiglia.

L’enoturismo è anche un elemento chiave per stimolare gli investimenti delle cantine, che grazie alle misure contenute nei bandi Ocm o del Programma di sviluppo rurale hanno realizzato strutture nuove per la vinificazione, l’invecchiamento dei vini, le aree per le degustazioni, le sale ristoro, fino alle soluzioni per la promozione dell’azienda, elemento fondamentale soprattutto per intercettare i visitatori stranieri – spiega Gianni Rondelli -. Con un trend in crescita fra gli operatori, stimiamo che il cosiddetto wine tourism possa generare sull’intero territorio mantovano investimenti superiori ai due milioni di euro nel prossimo triennio”.

A livello nazionale, l’enoturismo vale circa 2,5 miliardi di euro, circa la metà del turismo gastronomico che negli ultimi anni ha avuto una crescita costante, fino a raggiungere i 5 miliardi di euro.

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