8 Settembre 2023
08/09/2023 – Coldiretti Mantova alla Millenaria presenta la sostenibilità del futuro 

Fabio Mantovani: il mondo agricolo innova, la politica ci accompagni e non sia un freno 

Dal debutto nel rapporto Brundtland del 1987 alla Conferenza di Rio de Janeiro, il Global Eart Summit del 1992, la parola sostenibilità è diventata sempre più centrale nella vita delle persone e del sistema agricolo e alimentare, diventando oggi un mantra e un concetto non sempre bene inteso e, probabilmente, anche in parte abusato. Allo stesso tempo, sempre più imprese agricole e allevamenti concentrano i propri sforzi per una produzione sostenibile, in grado di consentire alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni, senza compromettere lo sviluppo delle generazioni future. Un tema affrontato ieri sera alla Millenaria di Gonzaga da Coldiretti Mantova, che ha parlato delle sfide future e della missione della sostenibilità con il professor Marco Frey, ordinario di Economia e gestione delle imprese della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e presidente di Global Compact Italia, fondazione delle Nazioni Unite che incoraggia le imprese di tutto il mondo a creare un quadro economico, sociale ed ambientale atto a promuovere un'economia mondiale sana e sostenibile che garantisca a tutti l'opportunità di condividerne i benefici, il presidente di Coldiretti Mantova, Fabio Mantovani, il delegato di Coldiretti Giovani Impresa di Mantova, Diego Remelli e i rappresentanti di alcune aziende leader a livello internazionale in tema di sostenibilità: Giulia Abeni di Lely Italia, Alessandro Spaudo di Mybatec, Lorenzo Leso di Rota Guido, Marco Bortolamei di Irritec.

I giovani credono nella sostenibilità, investono per essere più competitivi e resilienti e sono attenti agli aspetti di economia circolare, alla riduzione dei costi, al benessere animale, al risparmio delle risorse idriche, energetiche, ambientali – afferma Diego Remelli, delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa -. Non si scoraggiano, nemmeno di fronte a scenari talvolta carichi di incertezza, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, dalla crescita dell’inflazione a quella dei tassi di interesse”.

Il mondo agricolo ha ben chiaro i vantaggi della sostenibilità. “Ne è consapevole il consumatore, i cui comportamenti di acquisto tengono conto dei valori ambientali, sociali e di qualità del prodotto e di eticità delle filiere”, spiega il prof. Frey. “Le aziende agricole si sono regolate di conseguenza: in passato le scelte delle aziende erano dettate da logiche meramente imprenditoriali, mentre oggi la componente green è determinante. Tuttavia, non sempre il settore primario è riuscito a valorizzare pienamente gli sforzi compiuti in tema di sostenibilità, a parte il vino che, dopo la crisi del metanolo ha saputo rilanciare la produzione comunicando peculiarità, territorio e biodiversità”.

Tra i fattori che maggiormente influiscono sugli investimenti in sostenibilità, secondo quanto emerso nel corso della tavola rotonda di ieri sera, la possibilità di poter contare su finanziamenti specifici, la carenza di manodopera (soprattutto in zootecnia), il miglioramento del benessere animale, la gestione razionale delle risorse. E in futuro, le imprese agricole saranno sempre più digitalizzate, interconnesse e al servizio della produzione di cibo, di energia, con un minore impatto ambientale. “Di certo, quando si pensa alla sostenibilità si deve progettare un percorso di lungo periodo”, dice il prof. Frey.

Se agricoltori e allevatori sono attenti ad innovare – oltre il 30% delle risorse del Programma di sviluppo rurale della Lombardia sono state intercettate negli ultimi anni dalle imprese agricole mantovane, come ricorda il direttore di Coldiretti Mantova, Erminia Comencini – non sempre la politica tiene il passo. “Dalla demonizzazione della carne rossa al Nutriscore, dalla farina di grillo all’applicazione di normativa basate su valutazioni e numero ormai oggettivamente superati come la Direttiva nitrati – commenta Fabio Mantovanisiamo di fronte ad una politica che non riesce a tenere il passo dell’agricoltura e dell’economia -. Talvolta viene il sospetto che dietro ad alcune posizioni vi siano interessi particolari, come la spinta verso la carne sintetica, ma è innegabile che alcune scelte normative siano prese senza calcolare gli effetti, come la strategia Farm to fork all’interno del Green Deal, che chiede un aumento delle superfici a biologico fino al 25% della superficie agricola, una riduzione dei fertilizzanti del 20% e dei pesticidi del 50% entro il 2030, ma non sono stati calcolati gli impatti sulla produttività, proprio mentre la pandemia e la guerra in ucraina hanno ridisegnato la globalizzazione a livello mondiale e acceso i riflettori sull’esigenza di aumentare i livelli di autoapprovvigionamento”.

L’invito alla maggiore attenzione da parte della politica è stato colto immediatamente dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi. “La metà delle risorse del Programma di sviluppo rurale, pari a circa 500 milioni di euro, saranno destinati all’innovazione e alla sostenibilità – dice Beduschie insieme al presidente Fontana e agli assessori Sertori, Guidesi e Maione lavoreremo per intercettare risorse al di fuori del Psr per favorire la transizione ecologica prevista dal Green Deal”.

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