23 Novembre 2012
DIFFICOLTA’ ECONOMICHE PER LA RENI COMPENSATI DI VOLTA MANTOVANA: IN ALLARME I PIOPPICOLTORI MANTOVANI

Destano grande preoccupazione, non solo tra i dipendenti e i creditori, le sorti della ditta Reni di Volta Mantovana, azienda che produce compensati e pannelli laminati, che nei giorni scorsi ha richiesto il concordato preventivo al tribunale di Mantova.
Notizie che fanno stare poco allegri anche i produttori di pioppo mantovani che, proprio alla Reni, fornisco buona parte del legname proveniente dai terreni e dalle golene mantovane. Viste le difficoltà in cui verte l’azienda e la richiesta di concordato, si prospettano tempi lunghi anche sul fronte dei pagamenti ai fornitori.
“Il calo delle richieste di pioppo, trend che viene registrato anche a livello nazionale – afferma Paolo Carra presidente Coldiretti Mantova – e la notizie delle grosse difficoltà economiche delle due maggiori aziende che lavorano il legno, prima la Montanari ora la Reni, espone i nostri produttori al rischio di non sapere a chi commercializzare e a quale prezzo collocare il pioppo. Come Organizzazione, viste le crescenti problematiche e la scarsa richiesta di materia prima legnosa, risulta difficile dare indicazioni ai nostri produttori storici di pioppo, sulla realizzazione di nuovi impianti visto che la collocazione del prodotto a maturazione, avverrà solo dopo una decina di anni”.
Un futuro che non si prospetta favorevole nemmeno sul fronte dei prezzi e delle quotazioni, in quanto la scarsa richiesta di prodotto, come si evidenza dai bollettini della Borsa Merci di Mantova, riduce drasticamente i prezzi a tonnellata/ pioppo, che si attestano ad  oggi su quotazioni variabili da 38 a 73 euro.  In un anno, rispetto alle quotazioni Novembre 2011, si registra  un calo di 12 euro sulla quotazione minima. Prezzi che non sono remunerativi per i produttori e paragonabili alle quotazioni della borsa merci idi un ventennio fa.
A livello provinciale, Coldiretti associa oltre 180 aziende che coltivano pioppo, per una superficie pari a 2.000 ettari, sui 7.000 ettari globali. A livello nazionale la pioppicoltura conta oltre 17.000 aziende coltivatrici pari a 64.000 ettari investiti.

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