Domenica prossima, 18 settembre 2011, in Lombardia aprirà la nuova stagione venatoria che coinvolgerà quasi 90 mila appassionati residenti sul territorio regionale. La chiusura è prevista per il 31 gennaio 2012, secondo scadenze diversificate per aree geografiche e specie cacciabili.
Sull’attività venatoria – afferma la Coldiretti Lombardia – è necessario usare equilibrio e buon senso: i cacciatori, oltre all’adozione di elementari norme di sicurezza, devono anche avere cura di non danneggiare i campi coltivati e il lavoro degli agricoltori.
Chi va a caccia – spiega la Coldiretti Lombardia – deve avere la licenza e pagare una tassa di concessione governativa di circa 173 euro all’anno ed una tassa regionale di circa 65 euro, inoltre è obbligatoria una polizza assicurativa per responsabilità civile e infortuni ed essere in possesso di un tesserino regionale ove devono essere segnate le giornate di caccia ed i capi di selvaggina prelevati.
I cacciatori lombardi possono praticare il prelievo venatorio solo in alcune zone prestabilite denominate Ambiti territoriali di caccia (ATC) o Comprensori alpini di caccia (CA) dove risultino regolarmente associati versando una quota annuale variabile (a seconda che si tratti di ATC o di CA e del tipo di caccia praticato) dai circa 50 ai circa 300 euro, oppure in aziende private (le aziende agrituristico venatorie e le aziende faunistico venatorie).
Inoltre l’esercizio venatorio è consentito in via esclusiva solo in una delle seguenti forme: vagante in Zona Alpi (nei CA), da appostamento fisso, nelle altre forme consentite negli ATC. Su tutto il restante territorio regionale la caccia è vietata (parchi e riserve naturali, oasi di protezione, zone di ripopolamento e cattura, fondi chiusi). La caccia è inoltre vietata ove vi siano in atto colture agricole e nelle fasce di rispetto da fabbricati e vie di comunicazione stradale e ferroviaria.