1 Agosto 2025
01/08/2025 – Zootecnia, Gonzaga: Coldiretti Mantova interviene a difesa degli allevamenti

Depositato un documento che confuta prese di posizione ingiustificate nel Pgt

“L’attività zootecnica deve essere tutelata e valorizzata, non ostacolata con misure che appaiono, oggettivamente, irragionevoli e ingiustificate”. Coldiretti Mantova scende in campo con alcune osservazioni alle proposte elaborate dallo studio Ruralia di Cavernago (Bergamo) in merito al futuro Piano di Governo del Territorio del Comune di Gonzaga, opponendosi a una lettura infondatamente penalizzante per l’agricoltura e la zootecnia.

Depositato in Comune, il documento di Coldiretti Mantova si pone “con spirito collaborativo nell’interesse generale della collettività di Gonzaga e nell’interesse dei propri associati”, considerando la zootecnia “una fonte di ricchezza per il territorio e non unicamente come un’attività impattante, soprattutto alla luce del rispetto scrupoloso delle normative regionali, come la Direttiva Nitrati”.

Coldiretti Mantova contesta la volontà del Comune di Gonzaga di vietare gli ampliamenti e le nuove realizzazioni di allevamenti di suini, vitelli a carne bianca, ovicaprini, equini, avicoli, conigli e vacche da latte, trattandosi di “un impianto normativo che blocca di fatto ogni possibilità di sviluppo per le aziende zootecniche locali”, arrestando anche il percorso già intrapreso in chiave di riduzione dell’impatto ambientale.

Coldiretti Mantova rileva come le aziende agricole, e in particolare quelle zootecniche, siano “già sottoposte a un articolato sistema normativo, sia a livello regionale che nazionale, che regolamenta benessere animale, gestione dei nitrati, carico di azoto, capacità e gestione degli stoccaggi, modalità e tempistiche di distribuzione dei reflui; appesantire ulteriormente questo quadro normativo, con vincoli locali più stringenti, rischia di danneggiare un intero settore produttivo, già fortemente regolato”.

Lacci che andrebbero a ingessare non solo le aziende agricole, ma anche i caseifici del territorio (sono tre: Begozzo, Venera Vecchia e Marzette), che hanno investito confidando in una crescita del territorio. Coldiretti Mantova propone, invece, di “favorire l’introduzione di tecnologie innovative e sostenibili, come il conferimento delle deiezioni zootecniche a impianti di biometano che utilizzano esclusivamente materiali di derivazione agricola e zootecnica”.

Le aziende locali, ribadisce peraltro l’organizzazione guidata da Fabio Mantovani e Giuseppe Ruffini, “hanno infatti già intrapreso un percorso virtuoso: adottano soluzioni ecocompatibili, gestiscono in modo efficiente i reflui, migliorano il benessere animale; ulteriori ostacoli normativi comprometterebbero questi progressi”. Leggi e tecnologie per ridurre l’impatto ambientale ci sono già, inutile inventarsi ulteriori restrizioni che avrebbero solo lo scopo di emarginare un settore che porta benefici – e non soltanto economici – al territorio.

Respinta anche l’ipotesi di prevedere nel Pgt del Comune di Gonzaga fasce di mitigazione ambientale che dovranno essere progettate e realizzate in modo da mascherare le strutture di allevamento e i relativi stoccaggi dei reflui, come se gli allevamenti dovessero “essere tenuti nascosti quasi fossero, a differenza delle altre attività produttive, uno sfregio per l’ambiente”. Coldiretti Mantova chiede che lo spessore di almeno 8,5 metri per l’impianto di arbustive e arboree venga ridotto, onde evitare un notevole dispendio per le aziende, impegni eccessivi nelle manutenzioni future e una rilevante perdita di terreno.

Stigmatizzata, invece, l’assenza di riferimenti agli impianti fotovoltaici a terra. “Riteniamo importante che il Comune presti la massima attenzione all’insediamento di impianti agrivoltaici – scrive Coldiretti Mantova -. Questi interventi, infatti, compromettono il paesaggio rurale e sottraggono ampie superfici alla produzione agricola, senza portare benefici diretti né forme di compensazione ambientale o economica per la popolazione locale. Temiamo che si tratti, in molti casi, di progetti speculativi privi di ricadute positive per il territorio, né in termini di energia a basso costo né di investimenti locali”.

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