23 Luglio 2025
23/07/2025 – Melone: aumenta l’offerta, giù i consumi

L’industria sementiera torna a investire per fronteggiare i cambiamenti climatici

Nei giorni in cui si celebra il Simposio del Melone mantovano Igp, una delle Indicazioni Geografiche che proiettano il territorio virgiliano fra le grandi realtà agroalimentari per prodotti di qualità riconosciuti a livello europeo, il prezzo del melone registra un testacoda e si avvita verso il basso, proiettando qualche ombra in una stagione che era partita bene e che aveva registrato tra la fine di giugno e l’inizio di luglio dei prezzi particolarmente soddisfacenti per gli agricoltori. Lo rileva Coldiretti Mantova, principale organizzazione di rappresentanza degli agricoltori, sulla base di un sondaggio fra i propri iscritti e delle rilevazioni di mercato.

A pesare, come ormai consuetudine, le anomalie legate all’andamento meteoclimatico, che in una produzione particolarmente sensibile come quella del melone, rischia di incidere sulla cosiddetta “scalarità” dei raccolti, cioè sul calendario del raccolto che – avverte Coldiretti Mantova – di solito è pianificato dai produttori in modo da garantire lungo tutto il periodo che va dalla primavera inoltrata (maggio), fino all’inizio dell’autunno (settembre/ottobre) una presenza di melone in modo da rispondere alle esigenze dei consumatori.

“Il mercato ha risposto bene fino a una decina di giorni fa, con prezzi particolarmente interessanti all’inizio di luglio, dove si sono combinati prevalentemente due fattori: temperature particolarmente alte a causa dell’anticiclone Pluto, che hanno trascinato i consumi, e un’offerta per qualche settimana al di sotto della domanda, in quanto prima il freddo e poi il caldo hanno creato problemi di impollinazione e, quindi, di disponibilità del prodotto”, afferma Marco Bombarda, agricoltore di Sermide-Felonica e presidente della Op Sermide Ortofruit (40 soci, dei quali 12 producono melone e angurie, fatturato 2024 intorno ai 35 milioni di euro, dei quali 28 dalla commercializzazione di melone e angurie).

Gli operatori parlano di un calo rispetto alla media intorno al 20-30%, con crolli che sono arrivati anche al 50%, con prezzi sostenuti già all’ingrosso e punte particolarmente alte alla vendita finale al consumatore, tanto alla grande distribuzione quanto nei negozi di frutta e verdura.

“Nell’ultima settimana, invece, lo scenario si è ribaltato – prosegue Bombarda -. I consumi hanno rallentato per l’incertezza del meteo e il prodotto si è accumulato, innescando una spirale ribassista dovuta proprio a un eccesso di offerta”.

Gli fa eco, dal campo sperimentale di Brescello, Lorenzo Pezzali, agricoltore di Coldiretti che produce melone nel comune di Viadana. “Ci siamo ritrovati con un allineamento inaspettato di melone, con i trapianti di aprile e maggio che si sono sovrapposti, e con la distribuzione finale che non sempre è disposta a ridurre i prezzi al consumatore finale”, spiega Pezzali. Ma se il prezzo all’ingrosso dei meloni retati è sceso a 40-50 centesimi al chilogrammo, “ci sono anche produttori che sono arrivati a considerare di non raccogliere e lasciare il prodotto in campo”.

Positivo, rileva Coldiretti Mantova, “il ritorno delle ditte sementiere a investire su nuove varietà di melone, più resilienti verso i cambiamenti climatici”. “Abbiamo bisogno di frutti con una maggiore copertura vegetativa per resistere ai colpi di calore”, afferma Pezzali.

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