8 Febbraio 2024
08/02/2024 – COLDIRETTI: FOLLIE UE MINACCIANO EXPORT FRUTTA DA 12 MILIARDI – IL MANIFESTO PER IL RILANCIO DEL SETTORE

SUMMIT AGRICOLTORI EUROPEI A BERLINO CON PRESIDENTE PRANDINI

Sul futuro dell’ortofrutta italiana pesano le folli politiche dell’Unione Europea a partire dalla direttiva imballaggi che rischia di cancellare dagli scaffali dei supermercati l’insalata in busta, i cestini di fragole, le confezioni di pomodorini e le arance in rete con un effetto dirompente sulle abitudini di consumo degli italiani e sui bilanci delle aziende agroalimentari. E’ quanto denuncia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini a Fruit Logistica per il summit con gli agricoltori da tutta Europa sul futuro del settore che nel 2023 ha fatto segnare il record storico delle esportazioni arrivando a sfiorare i 12 miliardi di euro, tra ortofrutta fresca e trasformata, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente, secondo una proiezione della Coldiretti su dati Istat.

La scelta Ue in materia di imballaggi – sottolinea la Coldiretti – aprono ad una serie di problemi, dal punto di vista igienico-sanitario, della conservazione e degli sprechi, che potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori. Anche se nel corso del negoziato sono stati introdotti miglioramenti grazie alla Coldiretti la battaglia è ancora aperta. Grazie alla manifestazione della Coldiretti a Bruxelles è stata invece ritirata la proposta di regolamento sul dimezzamento dell’impiego di fitofarmaci, che avrebbe colpito uva e pomodoro mentre resta aperta la lotta agli accordi di libero scambio che non garantiscono il rispetto del principio di reciprocità poiché serve che tutti i prodotti che entrano nell’Unione devono rispettare gli stessi criteri sanitari, ambientali e di rispetto delle norme sul lavoro anche minorile.

Il Belpaese – continua la Coldiretti – è il primo produttore Ue di pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. E anche per quanto riguarda la frutta primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele e pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne.

Un valore economico, occupazione e ambientale per il Paese ma anche un sostegno per la salute dei cittadini in una situazione che ha già visto un preoccupante calo del consumo di frutta e verdura - conclude la Coldiretti – sceso sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche per persona, da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana.

 SALVATA LA IV GAMMA:

“Abbiamo lavorato per salvare l’insalata in busta dalle follie europee, dando risposta ai tantissimi agricoltori della filiera della IV gamma. A Berlino presentiamo il nostro Manifesto per il rilancio, frutto del lavoro di confronto con le principali realtà del settore e una parte della Gdo. Mai prezzi sotto i costi di produzione e risposte chiare sul reddito dei produttori sono il punto di partenza fondamentale”. Lo ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini a Fruit Logistica a Berlino dove è stato lanciato il “Manifesto per l’ortofrutta di IV gamma".

“Per contenere i costi di produzione, soprattutto quelli agricoli, bisogna agire per la riorganizzazione della filiera delle Organizzazioni di produttori (Op), anche garantendo contratti scritti chiari tra l'azienda agricola e le Op per la giusta remunerazione e quindi il giusto reddito alla base agricola.  Serve superare la logica del prezzo fisso – si legge nel Manifesto – applicando su base indicizzata un prezzo stagionale che permetterebbe anche di adeguare il prezzo stesso in funzione all’aumento dell’inflazione. Deve essere altresì differenziata la vendita della IV gamma dalla I gamma evoluta per evitare confusione da parte del consumatore che non ha precisi riferimenti sulla qualità del prodotto. Dopo oltre un decennio va rivista e revisionata la legge per la produzione e la vendita dei prodotti di IV gamma".

"Lavoriamo - prosegue il manifesto - anche alla creazione di un marchio che venga facilmente riconosciuto istituzionalmente e dal consumatore.  È indispensabile riportare al centro l’attenzione dell’opinione pubblica il valore dell’ortofrutta al consumo per favorire il recupero dei maggiori costi lungo la filiera".

"È necessario -ha concluso Prandini - comunicare al consumatore che il cibo ha un valore e che il produttore di frutta e verdura produce benessere per la salute e per l’ambiente, la tutela del territorio e della biodiversità".

 

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