4 Febbraio 2017
Caselli a Mantova: “La legalità conviene”

“L’agroalimentare italiano “tira” e per questo attira soggetti borderline che operano in maniera opaca, irregolare, illegale”. Lo ha detto l’ex magistrato Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare durante il convegno “Legalità come bene diffuso e opportunità di crescita per l’economia” che si è tenuto il 3 marzo al Mamu. L’incontro, al quale hanno partecipato il Prefetto Carla Cincarelli, i parlamentari Marco Carra e Luigi Gaetti e l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava, è stato aperto dai saluti del Presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra: “Grazie a Gian Carlo Caselli – ha detto Carra – che mette a disposizione della collettività la propria esperienza. Questo argomento va affrontato in modo diffuso, per tentare di trovare insieme una soluzione. Non dobbiamo farci trovare impreparati”.
Caselli ha esordito ringraziando i ragazzi in sala, due classi terze dell’Itis Fermi, per poi passare all’analisi: “Se dovessimo fare una diagnosi della legalità oggi, vedremmo luci e ombre. In generale, abbiamo un’Italia della legalità, di chi osserva le regole, e un’altra Italia fatta di furbi per i quali le regole valgono soltanto per gli altri , di impuniti e di affaristi per i quali le regole sono soltanto d’impaccio. Ma l’Italia delle regole è comunque quella maggioritaria”.
“La legalità conviene – ha proseguito l’ex magistrato – perché ha ricadute dirette importanti sulla qualità della nostra vita e sul futuro dei nostri giovani. Si tratta di un vantaggio dimostrabile: la criminalità ci porta via 330 miliardi di euro l’anno, una montagna di ricchezza che potrebbe essere utilizzata per scuole, ospedali, campi sportivi, per trovare una soluzione ai problemi di giustizia sociale. Ma a questo mondo nessuno ci regala niente: occorre partecipare, studiare i problemi, individuare le soluzioni e pretendere la loro applicazione da chi ha le leve per farlo.”. Anche nell’agroalimentare: “Soltanto così possiamo sperare che il cibo sia buono, sano e giusto. Ma per questo bisogna cambiare l’attuale normativa, che ha buchi pazzeschi. Esiste un progetto in 49 punti redatto da una commissione presieduta da me e della quale Stefano Masini è vicepresidente e che il Ministro Orlando ha portato al Consiglio dei Ministri. Questo progetto va discusso al più presto in Parlamento”.
La parola è passata, quindi, a Stefano Masini, responsabile dell’Area ambiente e territorio della Confederazione nazionale Coldiretti, che ha ricordato i 750 milioni di container che si muovono nel mondo senza frontiere e che vengono ispezionati soltanto nel 2% dei casi, lasciando ampi margini di manovra a chi opera nell’illegalità. “Spesso il consumatore è tratto in inganno, ma in molti casi è imprudente”, ha aggiunto poi Masini mostrando immagini del “wine kit” per produrre vino in casa. Ha quindi parlato della contraffazione che “offende la fede pubblica” e dell’uso di simboli e colori che richiamano all’italianità per fare profitti vendendo prodotti che di italiano non hanno nulla.
Al presidente Carra, infine, le conclusioni: “Dobbiamo ricordarci che ciò che avviene fuori dalle regole lede i nostri interessi – ha chiuso il Presidente Carra -. C’è chi si chiede perché Coldiretti si occupi di questi argomenti. Dovremmo chiederci, invece, perché non lo fanno tutti”.
03/02/2017

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