Promuovere nuovi progetti imprenditoriali e aumentare le competenze di chi, nel settore agricolo, ci lavora già. Questi gli obiettivi del piano di formazione regionale “Impresaduepuntoterra” organizzato da Coldiretti Giovani Impresa in collaborazione con l’Istituto “A. Carantani” e l’INIPA. Ai corsi, gratuiti, possono partecipare giovani under 40, imprenditori agricoli o aspiranti tali, anche se non figli di agricoltori.
In programma ci sono otto corsi, divisi in due tipologie: creazione e sviluppo d’impresa e filiere e marketing agroalimentare. Entrambi i percorsi formativi sveleranno ai partecipanti, da punti di vista diversi, i segreti di quattro filiere: lattiero-casearia, vitivinicola, orticola e seminativi, agriturismo e agricoltura sociale. Tutti i corsi prevedono ore in aula e visite aziendali. “La finalità del progetto – spiega il direttore della Coldiretti mantovana, Giovanni Roncalli – è di dare a quanti sono inseriti o si avvicinano all’attività agricola la consapevolezza della sfida che li attende in termini di domanda di beni e servizi da parte di un mercato in continua evoluzione, della necessità di operare in rete con modelli produttivi sostenibili, efficaci ed efficienti”.
I corsi, a frequenza obbligatoria, si terranno da ottobre a dicembre. La scelte delle sedi dipenderà dalla provenienza degli allievi. Dato che i posti disponibili sono limitati, è necessario iscriversi con una mail all’indirizzo claudio.piva@coldiretti.it, indicando cognome e nome, indirizzo, recapiti telefonici, e il corso al quale si intende partecipare. (Info: Claudio Piva, tel. 0376.375365/335. 7240578).
A Mantova – spiega la Coldiretti provinciale – sono circa 2 mila i titolari, collaboratori e dipendenti di impresa agricola sotto i 40 anni, mentre a livello regionale si arriva a un totale di circa 15 mila.
Il 15% dei giovani agricoltori – spiega un’analisi della Coldiretti - possiede una laurea, mentre il 68% ha un diploma superiore. Le nuove generazioni tornano in campagna spinti dalla passione (36%) o per mantenere in vita l'azienda di famiglia (26%). Per il futuro sognano materie prime ed energia meno care (65%), una burocrazia che rubi meno tempo al lavoro (57%) e con maggiori possibilità di accesso al credito (33%).
Oggi le aziende sono in mano a ragazzi sempre più preparati la maggior parte di loro ha conseguito titoli specifici (perito agrario, agrotecnico, scienze agrarie, viticoltura ed enologia), ma non mancano meccanici, geometri, esperti di pubbliche relazioni e ingegneri elettronici che nonostante studi non agricoli hanno scelto il “ritorno alla terra”. I settori dove i giovani sono più impegnati sono: l’allevamento (49%), la coltivazione dei cereali (38%), la coltivazione degli ortaggi (14%), la coltivazione degli alberi da frutto (11%).
E che l’agricoltura possa diventare un’opportunità di futuro lo dimostra anche un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Istat dai quali emerge che il primo trimestre 2015 ha fatto registrare un balzo di quasi il 24% degli occupati, passati dai 67 mila del primo trimestre 2014 agli 83 mila del primo trimestre di quest’anno, con un aumento percentuale maggiore fra i dipendenti con un più 31,6% mentre gli indipendenti sono saliti anche loro ma del 22,9% (sempre facendo il confronto fra il primo trimestre 2014 e il primo trimestre 2015).